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Chi sono i candidati sindaco di Roma

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Roberto Giachetti, Virginia Raggi, Giorgia Meloni e Alfio Marchini, ma anche una lunga lista di altri aspiranti sindaco. Ecco chi sono e chi li sostiene

Il 5 giugno si svolgeranno le elezioni per scegliere il sindaco e il nuovo consiglio comunale di Roma.

Si tratta di elezioni anticipate che arrivano due anni prima quella che sarebbe stata la scadenza naturale del mandato dell’amministrazione, e arrivano in seguito alla decadenza del sindaco Ignazio Marino dopo le dimissioni di oltre la metà del consiglio comunale avvenute nell’ottobre del 2015 e a cui sono seguiti mesi di commissariamento da parte del commissario Francesco Paolo Tronca.

Secondo i sondaggi, inoltre, potrebbero essere elezioni particolarmente equilibrate rispetto alle ultime volte, quando in genere sono stati principalmente due candidati a giocarsi la poltrona di sindaco. Sempre secondo i sondaggi, in quest’occasione sarà quasi sicuramente un ballottaggio a stabilire chi sarà il nuovo primo cittadino di Roma.

Ma vediamo adesso chi sono i diversi candidati sindaco e chi li sostiene.

ROBERTO GIACHETTI

Roberto Giachetti è nato a Roma nel 1961, e dopo aver militato nei Radicali e nei Verdi, ha aderito alla Margherita con cui nel 2001 è diventato deputato. Successivamente, con lo scioglimento del gruppo, è entrato a far parte del Partito Democratico, dove attualmente ricopre la carica di vicepresidente della Camera dei Deputati.

Nel marzo del 2016 è stato scelto come candidato sindaco del centrosinistra in seguito alle primarie in cui ha sconfitto il deputato del PD Roberto Morassut, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, l’ex senatore Stefano Pedica, la ragazza affetta da autismo Chiara Ferraro e il verde Gianfranco Mascia.

Le sette liste a sostegno di Giachetti sono grossomodo la coalizione che nel 2013 portò alla vittoria Ignazio Marino, con l’eccezione di Sinistra ecologia e libertà, che ha deciso di sostenere Stefano Fassina (la cui candidatura è al momento stata esclusa dall’ufficio elettorale).

Il principale partito a sostegno di Giachetti è il Partito Democratico, che ha ricandidato quasi tutti i consiglieri comunali uscenti. Come capolista sono stati scelti Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, l’attivista per i diritti gay Paola Concia e Cristian Davoli, creatore dell’associazione Tappami, specializzate nel rattoppare le buche nell’asfalto.

C’è poi la Lista Civica Giachetti Sindaco, che vede candidati la nuotatrice e campionessa olimpica Alessia Filippi e lo scrittore e giornalista Marco Lodoli, e un’altra lista civica di orientamento centrista, Più Roma, la cui capolista è Maria Fida Moro, nipote di Aldo Moro, il segretario della Democrazia Cristiana.

A completare la coalizione pro-Giachetti ci sono i Verdi, i Radicali, l’Italia dei Valori e Una Rosa per Roma, lista espressione del Partito Socialista.

VIRGINIA RAGGI

Virginia Raggi è nata a Roma nel 1978, dove è cresciuta nella zona di San Giovanni. Dopo la laurea in Giurisprudenza, è divenuta cultore della materia presso l’Università Foro Italico di Roma e avvocato.

Nel 2011 ha aderito al Movimento Cinque Stelle, con il quale nel 2013 è stata eletta consigliere comunale, carica che ha mantenuto fino alla decadenza dell’organo, avvenuta alla fine del 2015 con la caduta della giunta di Ignazio Marino.

Nel febbraio del 2016 è stata designata candidata sindaco di Roma per il Movimento Cinque Stelle in seguito al voto online degli aderenti al movimento. Il suo nome ha prevalso su quello dei numerosi sfidanti, tra cui il candidato sindaco del 2013 Marcello De Vito e il consigliere comunale uscente Enrico Stefano.

A sostegno della Raggi c’è solo la lista del Movimento Cinque Stelle, che come da tradizione corre da sola senza alleanze con altre liste, e sarà guidata dall’ex candidato sindaco Marcello De Vito, seguito dagli ex consiglieri Daniele Frongia ed Enrico Stefano.

ALFIO MARCHINI

Alfio Marchini è nato a Roma nel 1965. Fa parte di una famiglia di storici imprenditori romani del ramo delle costruzioni, nota anche per la fede politica comunista.

Laureato in ingegneria, nel 1988 Marchini ha assunto la guida del gruppo imprenditoriale di famiglia, mentre negli anni Novanta è stato tra i fondatori del Shimon Peres Center for Peace, fondato dall’ex presidente israeliano Shimon Peres e che si batte per la pace in Medio Oriente.

Nel 2013 si è candidato a sindaco di Roma con una lista civica, con la quale ha raggiunto il 9,49 per cento dei voti. Dopo tre anni da consigliere comunale, ha ripresentato la propria candidatura a sindaco di Roma, incassando il sostegno di diversi partiti di centrodestra dopo il ritiro delle candidature di Guido Bertolaso e Francesco Storace.

A sostenere Marchini ci sono la Lista Marchini, guidata dal consigliere comunale uscente Alessandro Onorato, Forza Italia, che come capolista ha scelto la deputata Alessandra Mussolini, Roma Popolare, lista espressione del Nuovo Centrodestra e dell’Udc, e la Lista Storace, emanazione del partito La Destra.

Al loro fianco, ci saranno anche le liste di Rivoluzione Cristiana, il partito dell’ex ministro Gianfranco Rotondi, della Rete Liberal e del Movimento Cantiere Italia, già presente alle elezioni del 2013 con un proprio candidato sindaco, Gerardo Valentini, che ha ottenuto lo 0,08 per cento dei voti.

GIORGIA MELONI

Nata a Roma nel 1977, Giorgia Meloni è cresciuta nel quartiere della Garbatella, dove ha iniziato a militare in Azione Giovani, la sezione giovanile di Alleanza Nazionale. Con questo partito è stata eletta consigliere provinciale nel 1998, mentre nel 2004 ha raggiunto la leadership di Azione Giovani.

Nel 2006, a 29 anni, è diventata deputata e nel 2008 è stata nominata Ministro della Gioventù, carica che ha mantenuto fino alla caduta del governo Berlusconi nel 2011. Nel 2012 è tra i fondatori del partito Fratelli d’Italia, di cui diviene leader.

La sua candidatura a sindaco è sostenuta da Fratelli d’Italia e da Noi con Salvini, la lista che rappresenta la Lega Nord nelle regioni del centro-sud. Quest’ultima lista presenta in prima posizione l’ex presidente della Camera dei Deputati Irene Pivetti.

Al loro fianco la lista civica Con Giorgia, guidata dall’opinionista del programma televisivo Forum, Turchese Baracchi, e in cui sono candidate Liana Gigliozzi, figlia di Romolo Gigliozzi, edicolante ucciso nella strage delle Fosse Ardeatine, e Rachele Mussolini, sorella di Alessandra Mussolini (capolista di Forza Italia in queste elezioni).

Al loro fianco, altre due liste: la Federazione Popolare per la Libertà, guidata da Giuseppe Cossiga, figlio dell’ex presidente della Repubblica Francesco, e il Partito Liberale Italiano, erede dello storico partito della prima repubblica.

MARIO ADINOLFI

Mario Adinolfi è nato a Roma nel 1971. Giornalista e blogger, dopo aver militato nella Democrazia Cristiana e nel Partito Popolare Italiano, nel 2001 ha fondato il movimento Democrazia Diretta, con cui lo stesso anno si è candidato sindaco di Roma, ottenendo lo 0,10 per cento dei consensi.

Nel 2007 si candida alle primarie con cui viene fondato il Partito Democratico per divenirne il primo segretario, ma ottiene lo 0,17 per cento. Nel 2012, con lo stesso partito, viene eletto deputato, subentrando al dimissionario Pietro Tidei.

Nel 2014 scrive il libro Voglio la Mamma, in cui critica duramente l’aborto, la maternità surrogata, l’eutanasia e il matrimonio omosessuale, e fonda il quotidiano La Croce, di cui è direttore. Nel 2016, dopo essere stato tra gli animatori del Family Day, la grande manifestazione contro il Ddl Cirinnà sulle unioni civili, fonda il partito Popolo della Famiglia.

Adinolfi è sostenuto dalla lista del suo partito, nel quale sono candidati numerosi esponenti della società civile e militanti del movimento Militia Christi, il cui leader, Fabrizio Lastei, è candidato alla presidenza del I Municipio, che comprende le zone più centrali di Roma.

SIMONE DI STEFANO

Simone Di Stefano è nato a Roma nel 1976 ed è uno dei principali esponenti di CasaPound Italia, movimento che si definisce estraneo alle categorie destra e sinistra ma che i media tendono a considerare di estrema destra.

Di Stefano nel 2013 si è candidato presidente della regione Lazio, ottenendo lo 0,80, e sindaco di Roma, ottenendo lo 0,62. Nel 2015, invece, si è candidato presidente della regione Umbria con il simbolo Sovranità – Prima gli Italiani, raggiungendo lo 0,65 per cento dei consensi.

Nel 2013, inoltre, è stato designato candidato premier per CasaPound, che ha ottenuto lo 0,14 per cento dei voti alla Camera e lo 0,13 al Senato dal momento che non era presente in tutte le circoscrizioni elettorali.

Oggi tenta nuovamente la candidatura a sindaco di Roma arrivando alle elezioni forte del 6,4 per cento ottenuto da CasaPound l’8 maggio alle elezioni comunali di Bolzano, uno dei risultati elettorali più importanti raggiunti dal movimento.

Nei suoi manifesti, Di Stefano ha scritto “I buonisti lo chiamano: arrogante, xenofobo, populista. Solo perché è sempre dalla parte degli italiani”.

ALESSANDRO MUSTILLO

Alessandro Mustillo, 26 anni, è il candidato sindaco di Roma del Partito Comunista, fondato dall’ex europarlamentare del Partito dei Comunisti Italiani Marco Rizzo (che invece si candida sindaco di Torino).

Si tratta della prima volta che questo partito si candida a Roma, e hanno deciso di presentare nelle proprie liste la metà dei candidati con un’età inferiore ai 35 anni.

ALFREDO IORIO

Alfredo Iorio si presenta candidato sindaco con il simbolo del Movimento Sociale Italiano, Iorio, infatti, è il segretario della celebre sezione missina di Prati situata in via Ottaviano. Nome storico della destra romana, è il fondatore del movimento Il Trifoglio, presentatosi in diverse occasioni alle elezioni amministrative di Roma e del Lazio.

Ha il sostegno del suo partito e di Forza Nuova.

CARLO RIENZI

Rienzi è il leader del movimento di consumatori Codacons, con cui si è candidato sindaco di Roma. Non è la prima volta che questo movimento corre a Roma, tra elezioni locali e nazionali. Nel corso delle europee del 2004, il Codacons raggiunse l’1,25 per cento dei consensi nella capitale, registrando il suo massimo storico nel territorio.

DARIO DI FRANCESCO

Non è la prima volta che Dario Di Francesco si candida a Roma. Nel 2001 si presentò sostenuto dalla lista Avanti Lazio (cui si sarebbe aggiunta anche Forza Roma, se non fosse stata esclusa dalla commissione elettorale).

Nel 2008 ci provò nuovamente, sostenuto non solo da Forza Roma e Avanti Lazio, ma anche dalla Lista dei Grilli Parlanti – No Euro.

Questa volta, a sostenerlo ci sono in tutto cinque liste: Viva l’Italia, Lega Centro, Per Roma, Grillo Parlante e Unione Pensionati.

FABRIZIO VERDUCHI

Per la seconda volta consecutiva, Fabrizio Verduchi si candida sindaco di Roma, sostenuto da Italia Cristiana, una lista antiabortista e in difesa della famiglia tradizionale, che basa il proprio programma sulle idee della dottrina sociale della Chiesa.

Nel 2013, Verduchi ottenne lo 0,09 per cento dei voti.

MICHEL EMI MARITATO

Michel Emi Maritato, di professione tributarista, è il candidato sindaco della lista a difesa dei consumatori Assotutela. In questa lista spicca tra i nomi dei candidati al consiglio comunale quello di Massimo Marino, volto noto tra le emittenti televisive locali di Roma come conduttore di Vivi Roma Tv e non nuovo a candidature.

ENRICO FIORENTINI

Enrico Fiorentini è candidato sindaco di Roma per la lista Movimento Politico Libertas, che si ispira ai valori della Democrazia Cristiana.

CARLO PRIOLO

Carlo Priolo è un avvocato e commercialista che si è candidato sindaco con il sostegno di una propria lista civica.

GLI ESCLUSI

Come spesso succede, anche in queste elezioni sono arrivate alcune esclusioni da parte della commissione elettorale. Quella più pesante è stata quella di Stefano Fassina, ex responsabile economia del Partito Democratico ed ex viceministro dell’Economia, oggi approdato in Sinistra Italiana e che si era candidato sindaco con il sostegno di due liste: Sinistra per Roma e Lista Civica Stefano Fassina.

La commissione elettorale ha tuttavia escluso queste liste dal momento che i moduli risultavano errati. Fassina ha annunciato il ricorso ma al momento la sua candidatura rimane esclusa, così come restano esclusi dalla competizione tutti i candidati presidenti di municipi a lui collegati con l’eccezione di Alessandro Catarci nell’VIII Municipio, che comprende Ostiense e Garbatella, che aveva presentato autonomamente le proprie liste.

L’altra esclusione, invece, è quella della candidata di Democrazia Atea, Carla Corsetti, che ha presentato la lista volutamente con un numero insufficiente di firme, come atto di protesta verso una legislazione, quella per la presentazione delle liste alle elezioni, che considera obsoleta.

SOLO NEI MUNICIPI

Nei quattordici municipi di Roma al voto (tutti tranne il decimo, quello che comprende Ostia, commissariato dal giorno delle dimissioni del presidente Andrea Tassone, poi arrestato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale) non mancano alcune candidature autonome da quelle dei candidati sindaco.

Tra queste la più clamorosa è quella di Marco Scipioni, presidente uscente del VI Municipio – quello di Tor Bella Monaca e di Ponte di Nona -, eletto nel PD ma poi escluso e non ricandidato dal partito, che si candida con una propria lista civica.

Nel V Municipio, che comprende il Prenestino e Centocelle, si ricandida invece l’ex presidente Roberto Mastrantonio, in carica col centrosinistra fino al 2013, che oggi corre da solo con una propria lista civica.

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