Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Chi è don Paolo Farinella, il prete che chiuderà la chiesa a Natale contro il decreto Salvini

Immagine di copertina
Don Paolo Farinella ai funerali di Don Gallo

Per i genovesi è una sorta di "nuovo Don Gallo". Lui si definisce "prete cattolico dal cuore laico" e alle ultime elezioni ha votato, "turandomi il naso", M5s

Chi è don Paolo Farinella, il prete che chiuderà la chiesa a Natale contro il decreto Salvini? Volente o nolente, il parroco di San Torpete, a Genova, è uno dei personaggi del momento.

Il motivo: a Natale chiuderà la sua chiesa di Genova in protesta contro il decreto Salvini. Un segno di protesta netto perché contro il decreto Salvini è necessaria “un’obiezione di coscienza”.

Il messaggio lanciato da Don Farinella tramite il suo blog è diventata una “notizia da giornale” in poche ore. E in tutta Italia hanno iniziato a parlare del “prete che chiude la chiesa a Natale contro Salvini”.

Ma Don Paolo Farinella non è nuovo ad azioni eclatanti. Lui si definisce “prete cattolico dal cuore laico” e precisa di “rappresentare solo se stesso” e quindi parla “solo da sé stesso, senza alcuna pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno. Consapevole di esporsi, come ho sempre fatto nella sua vita”.

Per molti è una sorta di “nuovo Don Gallo”, e come il sacerdote degli ultimi si definisce un “prete di frontiera”.

Il suo messaggio, con cui spiega ai suoi parrocchiani perché a Natale troveranno chiusa la porta di San Torpete, è diventato quasi un manifesto politico “contro il provvedimento con cui il governo e il parlamento, nel silenzio totale dei cattolici e dei cristiani e alla vigilia di Natale, espelle dall’Italia quel Gesù di Nazareth di cui si vorrebbe celebrare la nascita”.

Perché ogni migrante, per Don Paolo, è Gesù di Nazareth. Ogni migrante espluso è espellere quel Gesù di Nazaret di cui si vorrebbe celebrare la nascita.

Ma il suo gesto, andando a guardare alle sue ultime prese di posizione a livello politico, assumono ancora più valore considerando che nell’ultima campagna elettorale ha pubblicamente dichiarato il suo voto a favore del Movimento 5 stelle.

Sul suo blog sul Fatto Quotidiano spiegava che “come aventi diritto al voto, dovremmo stare a casa” ma “faremmo il gioco di lorsignori”. Così il voto per il Movimento nato nella “sua” Genova è stato, per Don Paolo, una sorta di boicottaggio.

Perché “per resistere boicottando Renzi e i suoi compagni destrorsi di merenda non si vota Emma Bonino, perché raggiungendo tra l’1% e il 2% rafforza il mezzo toscano”. Perché “LeU di Piero Grasso è un’accozzaglia, una piccola mandria di capetti isolati col vuoto ognuno”.

Da qui il voto, “turandomi il naso”, al Movimento 5 stelle, anche se “non mi piace per la non-democrazia interna, per essere non post-ideologico ma semplicemente sine-ideologia e quindi senza ideali grandi, ma con orizzonti di convenienza e pragmatici”.

Don Paolo Farnella non salva nemmeno Beppe Grillo, definito in diverse interviste “un politico inutile e un comico fallito”. Eppure aveva salutato con favore la nascita del suo Movimento. Ma, negli anni, con la scalata dei 5 stelle al vertice della politica italiana, “ha perso ogni capacità di reale approfondimento e persino di umorismo”. Di fatto, «è alla frutta o forse alla grappa. All’inizio della sua avventura in qualche modo ha fatto sperare, oggi no».

Di certo, almeno guardando alla clamorosa protesta contro il decreto Salvini, ora sarà pentito se non del voto almeno dell’endorsment pubblico all’alleato di governo del ministro dell’Interno.

Ma nel suo mirino, più che gli elettori ci sono i credenti. I fedeli. Chi si dice cristiano o cattolico e vota o apprezza le politiche dell’attuale governo. Perché “inneggiando Salvini”, uomo “incolto e senza alcun senso dello Stato e del Diritto”, i cattolici “sono complici di lesa umanità e di deicidio” perché “ogni volta che si fa un torto sul piano del Diritto alla persona del povero, lo si fa a direttamente a Gesù nella carne viva dei migranti”.

Il decreto Salvini “è incostituzionale”, e “prima gli italiani” è “un obbrobrio giuridico che fa straccio di secoli di conquiste di civiltà giuridica”.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI