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Dieci cose da fare subito quando si ha un attacco di panico

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È una patologia diffusa, secondo i sondaggi più recenti quasi dieci milioni di italiani ne soffrono in maniera sistematica. Ecco dieci consigli di uno psicoterapeuta:

Comunicato stampa – La paura arriva all’improvviso, quando il panico entra nella nostra vita non siamo mai pronti. È normale che sia così. Entra nelle nostre giornate, stravolgendole e cambiandole per sempre. In realtà, con l’aiuto di un esperto si può guarire in pochi mesi. La forza di cui abbiamo bisogno è dentro di noi.

“Di solito gli attacchi di panico iniziano con qualche sintomo fisico”, spiega lo psicoterapeuta Giovanni Porta. “Il cuore si mette a battere forte, si ha la sensazione di non riuscire a respirare a sufficienza, di stare per soffocare. Si teme di morire, di impazzire o di non tornare mai più alla normalità. Sono attimi che durano millenni, e che lasciano profondi segni anche una volta passati”.

Il 3,5 per cento nella popolazione mondiale soffre di attacchi di panico. Nel corso della propria vita un individuo su tre ha sperimentato almeno un episodio di ansia sotto forma di attacco, senza che vi sia stata successivamente una cronicizzazione.

È una patologia molto diffusa, secondo i sondaggi più recenti quasi dieci milioni di italiani ne soffrono in maniera sistematica. In un 30-40 per cento delle persone sparisce spontaneamente. In un altro 30 per cento si ha la remissione con la terapia specifica, ma ci possono essere ricadute. Per un altro 30 per cento circa occorre una terapia più prolungata.

Perché il mondo di chi soffre di attacchi di panico diventa sempre più piccolo?

Chi soffre di attacchi di panico inizialmente mette in atto strategie di autodifesa. Inizia a evitare i luoghi dove si sono verificate le prime crisi di ansia, complicandosi la vita all’inverosimile.

Ci si sente sempre più soli. Si costruiscono muri per difendersi, fino a soffocarsi, dando per scontato che sia giusto così, che quelle barriere siano necessarie per preservare un debole equilibrio.

Cosa fare per guarire?

Non si guarisce con uno schiocco di dita, ovviamente. Non si raggiunge la felicità senza fare nulla: stare a letto non serve, né girare intorno ai propri problemi, occorre affrontarli.

“Sia nella pratica clinica, che nella mia esperienza personale, ho notato un profondo legame tra lo sviluppo degli attacchi di panico e la difficoltà delle persone che ne soffrono a esprimere la propria aggressività”, spiega lo psicoterapeuta Giovanni Porta. “È come se tutta la rabbia non espressa sovraccaricasse la persona, ed esplodesse a volte in maniera incontrollata generando gli attacchi di panico. Quest’ultimi di solito migliorano quando si smette di dirigere la propria aggressività verso se stessi”.

In questo senso l’aiuto di un esperto per qualche mese è essenziale, ma cosa fare da subito?

Dieci consigli da mettere in pratica subito per chi soffre di attacchi di panico

1. Imparare a conoscerli, divenire consapevoli delle varie fasi – insorgenza, apice, decrescita – e del fatto che non sono mortali né infiniti. Imparare a osservarli come si osserva un temporale fastidioso, sapendo che finirà e, grazie a questa convinzione, provare a conviverci. Per migliorare la capacità di osservare le proprie sensazioni con un po’ di distacco, può risultare utile apprendere le basi della meditazione.

2. Comprendere che gli attacchi di panico sono solo un sintomo, e dunque non costituiscono il vero problema. Il vero problema è ciò che li causa, cioè la propria insoddisfazione esistenziale. Occorre agire su di essa, costruendo obiettivi raggiungibili. Chiedere, se serve l’aiuto di un professionista.

3. Quando si percepisce che stanno per insorgere degli attacchi di panico, invece di subire passivamente le sensazioni fisiche spiacevoli che si stanno provando, è necessario fare qualcosa di concreto: muoversi, camminare, oppure raccontare a un amico ciò che si sta vivendo, mettere in atto tecniche di rilassamento e non farsi troppe paranoie mentali.

4. Dedicarsi ad attività artistico-espressive: teatro, canto, pittura, movimento, scrittura. Qualsiasi cosa permetta di dare voce ai propri vissuti interiori. Molto utili in questo senso sono le principali artiterapie, in particolare la teatroterapia, che permette di sperimentare in un gruppo protetto nuovi modi di comportarsi.

5. Trovare il coraggio mandare a quel paese chi lo merita.

6. Definire amici solo le persone di cui ci si può realmente fidare.

7. Condividere con gli amici le proprie problematiche, e chiedere loro aiuto in caso di bisogno.

8. Imparare a convivere con la propria paura e a fare figuracce, se sono funzionali al raggiungimento di qualcosa che davvero si desidera.

9. Parlare con persone che hanno avuto attacchi di panico e che li hanno risolti.

10. Diventare consapevoli che gli attacchi di panico guariscono.

*Giovanni Porta. Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, è esperto in alimentazione e teatroterapia. Vive e lavora tra Roma e Milano. Da anni realizza laboratori e percorsi in cui l’arte viene utilizzata con finalità terapeutiche. Laureato in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, si è successivamente specializzato con un master in Utilizzo di tecniche artistiche nella relazione d’aiuto, ha una specializzazione in Psicoterapia della Gestalt presso l’I.G.F. di Roma, e una in Teatro e Psichiatria.

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