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Cosa è successo il 23 settembre nel mondo

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Le notizie senza giri di parole su TPI

Siria: secondo il Gulf Centre for Human Rights, l’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani dell’area del Golfo mediorientale, il fumettista siriano e attivista Aksam Raslan, incarcerato nell’ottobre del 2012 mentre si trovava per lavoro nella città di Hama, nella Siria centrale, sarebbe morto a causa delle torture subite mentre era in carcere, circa un anno dopo l’inizio della sua detenzione. I suoi familiari non hanno avuto sue notizie per anni, fino alla tragica conferma odierna. Un rapporto delle autorità confermerebbe che il disegnatore è stato trasportato a un ospedale della zona dopo aver riportato seri danni causati dai maltrattamenti. Secondo gli attivisti del Gulf Centre, Raslan sarebbe stato incarcerato e ucciso per essersi battuto per la difesa della libertà di espressione e per la sua attività costante di difesa dei diritti umani.

– Palestina: nella città di Hebron, in Cisgiordania, la studentessa palestinese 19enne Hadeel al-Hashlamon è stata uccisa dai militari dello stato di Israele a un checkpoint della città. Secondo i media arabi, sarebbe stata colpita ripetutamente a gambe e addome perché si era rifiutata di farsi perquisire al posto di blocco, mentre a detta di Israele, i soldati le avrebbero dovuto sparare perché stava tentando di accoltellare uno dei militari. La città è insorta alla notizia della sua morte e ha portato la salma per le vie della città, organizzando una marcia di protesta a cui hanno partecipato centinaia di persone.

– India: secondo un rapporto del ministero della Salute del Paese, in India nel corso dell’anno si sarebbero verificati 3.5 milioni di casi di infezioni respiratorie acute, ossia il 30 per cento in più rispetto al 2010. Il Paese ospita 13 delle 20 città più inquinate del pianeta e secondo il sistema sanitario nazionale sarebbe questa la ragione principale del diffondersi sistematico dei casi delle malattie che affliggono petto e gola. L’aumento dei casi, tra l’altro, è avvenuto nonostante il miglioramento dei servizio medici nazionali e l’abbassamento del tasso di denutrizione nel Paese.  

– Egitto: I due giornalisti di Al Jazeera Mohamed Fahmy e Baher Mohamed, incarcerati con l’accusa di diffondere notizie false, sono stati rilasciati dal governo egiziano in occasione dei festeggiamenti legati alla celebrazione musulmana di Eid al-Adha. Il presidente, come da tradizione, ha donato la libertà a circa cento prigionieri, inclusi alcuni attivisti e un poeta. Secondo la stampa estera, comunque, le ragioni del rilascio dei due giornalisti potrebbero essere legate anche all’imminente visita che il capo di stato compirà a breve a New York per partecipare all’assemblea delle Nazioni Unite. Al Palazzo di vetro, infatti, la spinosa questione sarebbe stata di sicuro sollevata nuovamente. 

– Cina: il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, nel suo primo giorno di visita ufficiale negli Stati Uniti, ha ribadito l’importanza per i due Paesi di cooperare per ottenere il benessere e la stabilità mondiale. Xi Jinping ha anche ripreso uno dei temi più delicati nelle relazioni tra Washington e Pechino, dichiarando che il suo governo non è coinvolto in nessuna forma di cyber-spionaggio. Gli Usa, infatti, hanno più volte accusato la Cina di furti informatici ai danni del Paese.

– Burkina Faso: il presidente ad interim Michel Kafando, che era stato deposto in un colpo di stato delle Guardie presidenziali (Rsp) martedì 15 settembre, è tornato a ricoprire la sua carica. I golpisti hanno ceduto alle pressioni della Francia, che ha minacciato il governo autoimposto del generale Diendéré di ripercussioni e pesanti sanzioni internazionali se non avesse accettato di farsi da parte. Ai membri dell’Rsp e alle loro famiglie è stata garantito di potersi allontanare dalla capitale Ouagadougou in tutta sicurezza.

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