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Si iscrive a un concorso pubblico ma riceve la convocazione il giorno stesso della prova e risulta rinunciataria: l’assurdo caso di Sofia

Immagine di copertina

Sofia Esposito non ha potuto partecipare alla prova di idoneità per un concorso indetto dal comune di Castel San Giorgio poiché la notifica le è stata consegnata in ritardo. Ma quel lavoro era matematicamente suo e ora lotta per fare giustizia

Sofia Esposito a febbraio si è iscritta al concorso per la selezione di 10 operai a tempo determinato presso il comune di Castel San Giorgio, piccolo centro urbano nella provincia di Salerno.

Classificatasi quinta nella graduatoria provvisoria dei posti destinati all’impiego per la raccolta porta a porta dei rifiuti solidi urbani indetta dal comune scopre di non poter partecipare perché la convocazione arriva in ritardo.

La convocazione infatti arriva lo stesso giorno della prova e Sofia è impossibilitata a poter svolgere il test previsto.

“Ho lavorato al comune di Castel San Giorgio con la stessa mansione già qualche anno fa, se mi avessero mandato la lettera in tempo utile mi sarei potuta presentare”.

“Secondo la normativa nazionale, la 56/87 che regola l’asta pubblica, alcune categorie di lavoratori possono essere assunte direttamente dal centro per l’impiego su mandato del comune. In questo caso era quello di San Severino”, spiega la donna a TPI.

“Il comune fa richiesta al centro per l’impiego, il quale emana in bando insieme al comune, lo rende pubblico e chi vuole partecipare presenta una documentazione tra cui: il carico familiare, lo stato di disoccupazione, l’ISE. Si parte da un punteggio di 100 che è il massimo e si va a scalare”.

“Io – racconta Sofia – ero arrivata a un punteggio di 112. La richiesta era per 10 operatori ecologici, grazie alla normativa sulla trasparenza tutti gli atti comunali sono pubblici, ed io sapevo già che la mia posizione provvisoria era la quinta, l’unica prova da superare, una formalità, era l’idoneità”.

Sofia spiega che la prova di idoneità consiste in una prova pratica, che serve ad attestare l’idoneità fisica di una persona per svolgere quella determinata mansione.

Qualcosa però è andato storto.

“Hanno fissato la prova di idoneità per il giorno 13 febbraio. Peccato che la raccomandata in cui si informava rispetto alla data della prova sia partita nello stesso giorno. A me è stata notificata il giorno 15”.

La signora Sofia ha così saltato la prova ed è diventata automaticamente “rinunciataria” secondo il comune.

Il comune mi ha detto “non è colpa nostra, è colpa delle poste italiane. Per cui lei è rinunciataria”.

Secondo il comune la raccomandata è stata spedita in tempo.

Attraverso l’assessore al ramo Giovanni De Caro, infatti, il comune fornisce una spiegazione diversa, specificando che le convocazioni sono partite il giorno 9 febbraio ma il giorno 13 si sono presentati solo in tre.

“La segretaria – ha spiegato – ha dato due giorni di proroga. Il problema della raccomandata è da attribuire all’ufficio postale”. Insomma, pare essere responsabile l’ufficio postale ma – di fatto – chi si era iscritto per svolgere la prova non ha potuto prendervi parte. Dato che ha appreso dell’orario dello svolgimento della stessa nel giorno nel quale è stata, poi, indetta.

Sofia non si è arresa e ha portato la questione di fronte al giudice per il lavoro, il quale, tramite sentenza, a maggio ha emesso un’ordinanza di riaprire la selezione.

“Il comune ha risposto che la selezione non poteva essere riaperta perché si era conclusa la procedura e comunque non c’erano posti in più da mettere a concorso”, spiega Sofia.

“Nel frattempo, il comune ha continuato a chiamare candidati scorrendo la classifica, e superando molti candidati che come me non si erano potuti presentare alla prova di idoneità per il mio stesso motivo”.

Hanno scorso la graduatoria fino alla 51esima posizione. 20 in più del limite. I 10 nominati che hanno vinto il concorso non sono stati pubblicati, per ottenere quei nomi, io e il mio avvocato, abbiamo dovuto mandare mail, distinte al centro per l’impiego. Finalmente abbiamo avuto i 10 nominativi”.

Il comune, facendo scorrere la graduatoria tra persone che erano state dichiarate non idonee, e altre che non si erano potute presentare alla prova, è arrivato in fondo alla graduatoria.

“A me hanno anche arrecato un doppio danno: non potendo per legge partecipare ad altre aste nei sei mesi successivi al concorso, ho perso un altro concorso al comune di Sarno, che avrei certamente vinto, dove hanno preso l’unica persona che si è presentata che aveva un punteggio inferiore al mio. E non ho potuto presentare domanda ad un’altra asta pubblica per un lavoro a tempo indeterminato in provincia di Reggio Emilia, a ottobre dovrò discutere la causa per danni causati in termini economici”.

Secondo quanto riferisce Sofia, al momento 2 persone hanno vinto il ricorso, altre cinque sono ancora in causa.

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