“C’è un’Italia migliore del tuo umorismo”: il giovane con Asperger risponde a Grillo
“Se il tuo è umorismo, allora ti mando a quel paese”. Lorenzo, un giovane con la sindrome di Asperger ha risposto con un video a Beppe Grillo, dopo il suo intervento umoristico su alcune disabilità. Dal palco allestito al Circo Massimo per la kermesse dei 5 stelle, il comico genovese aveva infatti ironizzato sulle persone affette da autismo e Asperger, sollevando critiche e polemiche.
Grillo e l’autismo: l’intervento criticato
Le parole di Grillo hanno suscitato la reazione della comunità delle persone affette da disturbo autistico e sindrome di Asperger.
Sulla pagina Facebook “Per noi Autistici”, ieri era stata pubblicata anche una lettera indirizzata proprio a Beppe Grillo.
“Caro Beppe Grillo, tanti mi stanno scrivendo incazzati per quello che hai detto al Circo Massimo, ma hanno paura di dirtelo apertamente, non conviene farsi nemici dalla parte di quelli che stanno sul carro del vincitore.
Non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu…Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo “non capire” non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo “cervello diverso”.
Suscitare la risata della folla su quello che per un Asperger è sintomo della sua diversità è ingeneroso, soprattutto da parte di chi dovrebbe ben conoscere cosa sia l’autismo…
Se un leader politico arringa la folla sul disprezzo degli autistici torniamo indietro di anni luce….
Qui non è questione di essere grillini o antigrillini è questione di civiltà”.
Nel suo intervento Beppe Grillo ha dichiarato: “Chi siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autistici, l’autismo è la malattia del secolo. L’autismo non lo riconosci, per esempio è la sindrome di Asperger, è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo. E vanno avanti e fanno magari esempi che non c’entrano un cazzo con quello che sta dicendo, hanno quel tono sempre uguale. È pieno di psicopatici”.