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Home » News

Perché il 15 settembre 2017 è una data importante per il parlamento italiano

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Il 15 settembre 2017 scatta il diritto alla pensione per 608 parlamentari italiani di prima nomina

Il 15 settembre 2017 è un giorno importante per il parlamento italiano, perché è il giorno che segna i 4 anni, 6 mesi e un giorno dall’inizio della legislatura e in cui, per questo motivo, i parlamentari alla prima legislatura potranno ricevere, al compimento dei 65 anni, una pensione da 1.000-1.100 euro netti.

Questo succederà in virtù della legge sulle pensioni dei parlamentari che ha superato il meccanismo del vitalizio, rendendolo di fatto una pensione basata su fattori anagrafici e sui contributi versati (come per qualsiasi lavoratore italiano) per tutti coloro che hanno iniziato il mandato a partire dal 2012.

Questa pensione scatterà per i neoparlamentari all’età di 65 anni, che potranno eventualmente diventare 60 se trascorreranno altri 4 anni, 6 mesi e un giorno sugli scranni di Montecitorio o Palazzo Madama.

La misura riguarderà in tutto 608 parlamentari, di cui 417 deputati e 191 senatori, ovvero il 64 per cento di tutti gli eletti di questa legislatura. Si tratta di una soglia di neo-eletti particolarmente alta dal momento che le elezioni del 2013 hanno visto l’ottimo risultato del Movimento Cinque Stelle, entrato per la prima volta in parlamento. Per questo motivo, il parlamento ha visto l’ingresso di numerosi nuovi deputati e senatori, anche grazie al rinnovamento dei candidati negli altri schieramenti, soprattutto nel Partito Democratico.

Tra i neo-parlamentari che festeggeranno l’arrivo della pensione, oltre 200 sono stati eletti con il PD, oltre 150 con il Movimento Cinque Stelle e una quarantina con Scelta Civica.

Qualora la legislatura fosse terminata prima del 15 settembre 2017, non solo i 608 neoparlamentari non avrebbero maturato la pensione, ma avrebbero perso anche i contributi versati in questo periodo che sarebbero rimasti nelle casse di Montecitorio e Palazzo Madama.

Attualmente è in discussione in parlamento una legge, proposta dal deputato del PD Matteo Richetti, per ricalcolare con il sistema contributivo anche i vecchi vitalizi degli ex parlamentari. Tuttavia, in molti hanno posto una questione di costituzionalità su tale legge, dal momento che andrebbe ad alterare un diritto acquisito da numerosi ex deputati e senatori.

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