Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Alcuni familiari delle vittime di Orlando hanno denunciato Google, Facebook e Twitter

Immagine di copertina

I parenti di tre delle 49 vittime uccise da un estremista islamico il 12 giugno hanno fatto causa ai giganti della tecnologia per aver propagato i messaggi dell'Isis

Google, Twitter e Facebook sono stati citati in giudizio dalle famiglie di tre delle vittime uccise nella sparatoria di massa avvenuta a Orlando, in Florida, il 12 giugno 2016.

In quell’occasione Omar S. Mateen, 29 anni, nato a New York e di origine afghana, era entrato armato di fucile nella discoteca gay Pulse e aveva aperto il fuoco contro i presenti, uccidendo 49 persone e ferendone 53 prima di essere poi a sua volta colpito a morte dalla polizia.

Ora le famiglie di tre vittime, Tevin Crosby, Juan Ramon Guerrero e Javier Jorge-Reyes, hanno intentato una causa contro Google, Twitter e Facebook sostenendo che i tre giganti della tecnologia abbiano fornito “supporto materiale” per la radicalizzazione dell’Isis.

Secondo la causa, depositata oggi lunedì 19 dicembre, le aziende avrebbero “consapevolmente e avventatamente” tollerato account associati al sedicente Stato islamico, permettendogli di usare i social network come strumento per la diffusione di propaganda estremista, raccolta di fondi e reclutamento di nuovi militanti.

Mateen aveva infatti, secondo le indagini, avuto modo di entrare in contatto con l’estremismo islamico attraverso la rete e i social media, ed è per questo motivo che, stando ai fascicoli giudiziari depositati presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale del Michigan, “questo materiale di supporto è stato determinante per l’ascesa dell’Isis”.

Google, Facebook e Twitter non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito alle accuse che li riguardano.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti