Queste case sospese nel vuoto potrebbero accogliere i senzatetto di New York
Costruzioni esterne di acciaio e alluminio, con interni costituiti da forme organiche di plastica stampate in 3D. Un'agenzia creativa ha proposto questa soluzione abitativa per i tanti homeless della Grande Mela
Nel 2017, Framlab, un’agenzia creativa statunitense, ha lanciato il progetto Homed per assicurare un rifugio al numero sempre più crescente di senzatetto nella città di New York.
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Secondo le statistiche fornite dall’organizzazione Coalition for Homeless, a settembre 2017 quasi 63 mila persone risultavano senza dimora, tra cui 15 mila famiglie con 23 mila bambini.
A New York, dopo la Seconda guerra mondiale, si era sviluppato un sistema abitativo composto in buona parte da unità che potevano ospitare uno o due inquilini. Si trattava di moduli abitativi economici e questo permise anche ai cittadini meno abbienti di potersi permettere una casa.
Tuttavia, nel 1955 fu varato un nuovo codice abitativo che proibiva la conversione o l’edificazione di tali moduli abitativi e a fine anni ’70 ne era rimasto solo un numero esiguo disponibile. Inoltre, l’incredibile sviluppo della città determinò l’innalzamento del prezzo dei terreni edificabili.
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Questi sono solo alcuni dei fattori che hanno determinato l’innalzamento del numero dei senzatetto, che negli ultimi anni ha raggiunto i livelli più alti dalla Grande depressione del 1929.
In questo contesto si colloca il progetto Homed, che intende ottimizzare lo spazio libero lungo le facciate vuote dei palazzi newyorkesi per costruire spazi abitativi per senzatetto.
I moduli abitativi a forma di esagono sono progettati per connettersi ad un’impalcatura che li àncora alla parete dell’edificio. In totale, questo forma gruppi di micro-quartieri sospesi di rifugi per i meno fortunati della città.
L’unità è progettata per fornire una casa per tutto l’anno per i suoi residenti. Mentre la costruzione esterna di acciaio e alluminio ossidato è fatta per resistere all’usura della città, l’interno è costituito da forme organiche di plastica stampate in 3D da bioplastiche riciclabili che, rivestite con laminato di legno, creano un ambiente caldo e accogliente.
Ogni spazio può essere adattato al singolo residente e soddisfare i suoi bisogni e desideri. In quanto tali, le unità non sono semplicemente un luogo di rifugio, ma sono in grado di sostenere e migliorare la vita delle persone che ci abitano.
Il team di progettisti tiene a specificare che non si tratta di una soluzione strutturale del problema, ma di un qualcosa che assicurerebbe, almeno, un aiuto concreto ai più bisognosi.