Il popolo indigeno cambogiano che vive con gli ultimi elefanti del paese
Due viaggiatori e fotografi italiani hanno avuto occasione di ritrarre gli ultimi superstiti dell’etnia Bunong, i cosiddetti “custodi degli elefanti”
Due viaggiatori e fotografi italiani, Elena Sentieri e Enzo
Mistretta, hanno avuto occasione di conoscere da vicino la piccola cittadina di
Sen Monorom, in Cambogia, una delle mete meno battute dal turismo di massa che
giornalmente invade il sito archeologico dell’Angkor Wat.
Dopo un lungo viaggio in pulmino su strada sterrata, i due
hanno avuto occasione di fare un incontro sorprendente: quello con Mr. Tree, un Khmer che ha deciso di dedicare la sua
vita alla salvaguardia degli ultimi esemplari di elefante esistenti in Cambogia.
Egli, con i fondi che riesce a raccogliere faticosamente da
varie fonti, acquista gli elefanti maltrattati e sfruttati per i lavori pesanti
dai loro padroni, rimettendoli in libertà nel loro habitat naturale.
Insieme a loro di tanto in tanto si possono incontrare
anche gli ultimi superstiti dell’etnia Bunong, i cosiddetti “custodi degli
elefanti”: i Bunong sono infatti un’etnia cambogiana di religione animista,
stanziatasi nell’odierna provincia di Mondulkiri oltre duemila anni fa, che
vive in totale simbiosi con la natura che li circonda e soprattutto con gli
elefanti, considerati come membri della tribù.
Sterminati dal regime di Pol Pot come gran parte della
popolazione Khmer, solo negli anni Ottanta poterono far ritorno ai loro
villaggi, in numero molto minore, ma come dimostrano queste immagini (presenti
anche sul sito e sulla pagina Facebook dei fotografi), ancora oggi si può avere
il raro piacere di fare la loro conoscenza.