Le donne indigene boliviane che scalano le Ande nei loro abiti tradizionali

Negli ultimi due anni, undici donne tra i 42 e i 50 anni hanno organizzato diverse scalate sui picchi più alti delle Ande, ogni volta superando i 6mila metri d’altitudine
Per molto tempo, Lydia Huayllas, di 48 anni, ha lavorato come cuoca nei campi base e nei rifugi per alpinisti sui ghiacciai del Huayna Potosi, una montagna della Bolivia alta oltre 6mila metri, non lontano dalla capitale La Paz.
Ma due anni fa, Lydia e altre dieci donne – tutte appartenenti alla tribù indigena degli Aymara, di età compresa tra i 42 e i 50 anni e che come lei avevano lavorato nei rifugi per alpinisti – hanno preso l’equipaggiamento adatto e hanno deciso di iniziare a scalare le montagne.
Da quel momento a oggi, le dieci donne hanno scalato in tutto cinque montagne, tutte alte oltre 6mila metri: l’Acotango, il Parinacota, il Pomarapi, l’Huayna Potosi e l’Illimani.
Nell’aprile del 2016 le dieci donne hanno scalato l’Illimani, il monte più alto della Cordillera Real, pari a 6.348 metri e composto da una serie di cinque cime che si estendono per circa otto chilometri.
Le donne compiono le loro scalate con le cholitas, i loro abiti tradizionali, mentre l’equipaggiamento da alpinismo è quello contemporaneo.
“La prima scalata è stata l’Huyana Potosi. Ho pianto per l’emozione” ha raccontato Dora Magueno, una delle donne che partecipa alle scalate.
Il sogno di queste donne è però quello di riuscire a scalare l’Aconcagua, che con i suoi 6.961 metri rappresenta la più alta cima fuori dall’Asia, situata al confine tra Cile e Argentina.
Per decenni, le donne indigene in Bolivia hanno subito l’emarginazione sociale e il razzismo. Ora, per affermare i propri diritti e l’uguaglianza di genere hanno deciso di indossare gli abiti tradizionali e cimentarsi in imprese di questo genere.