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Donald Trump ha detto che quella di Porto Rico non è “una vera catastrofe come l’uragano Katrina”

Immagine di copertina
Credit: Afp

Il presidente degli Stati Uniti ha visitato il territorio statunitense per offrire la propria solidarietà alla popolazione colpita dalle tempeste Irma e Maria avvenute lo scorso mese

Martedì 3 ottobre Donald Trump ha visitato l’isola di Porto Rico, nei Caraibi. Il presidente degli Stati Uniti, in visita nel territorio statunitense devastato da ben due tempeste nell’ultimo mese, ha detto alle autorità locali che devono essere “orgogliose” di non aver perso migliaia di vite in una “vera catastrofe come quella dell’uragano Katrina”.

La visita di cinque ore di Trump sull’isola era stata annunciata dallo stesso presidente statunitense il 2 ottobre ai giornalisti presenti nello Studio Ovale della Casa Bianca. Trump è giunto sull’isola alle 16 ora locale, le 22 in Italia, insieme alla moglie Melania per esprimere la solidarietà propria e dell’intera nazione alla popolazione duramente colpita dagli uragani Irma e Maria.

La coppia presidenziale è atterrata alla Muñiz Air National Guard Base, prima di incontrare alcuni sopravvissuti nella città di Guaynabo, sulla costa settentrionale dell’isola.

“Ogni decesso è qualcosa di orribile”, ha detto Trump. “Ma se guardiamo a una vera catastrofe come l’uragano Katrina e alle centinaia e centinaia e centinaia di persone che sono morte e le confrontiamo con quanto successo qui, nessuno ha mai visto nulla del genere”, ha aggiunto il presidente confrontando la catastrofe del 2005 che provocò oltre 1.800 morti con gli uragani che hanno colpito l’isola caraibica nel settembre 2017.

“A quanto ammonta il bilancio delle vittime in questo momento? 17? 16 morti accertati, 16 contro migliaia”, ha detto Trump. Il numero delle vittime dell’uragano Maria in realtà è pari ad almeno 34, di cui 19 persone sono morte direttamente a causa delle devastazioni della tempesta, secondo quanto affermato da un portavoce del governatore Ricardo Rossello.

Quest’ultima tempesta ha colpito Porto Rico il 20 settembre causando forti inondazioni e la distruzione, tra l’altro, di diverse strutture ospedaliere. 

L’uragano ha causato danni per decine di milioni di dollari. Il 97 per cento della popolazione è rimasta senza elettricità e più della metà non ha più accesso ai servizi idrici. Si tratta del peggior disastro naturale avvenuto in questo territorio negli ultimi 90 anni.

A peggiorare la situazione ci sono le condizioni del bilancio dell’isola. Lo scorso maggio infatti il governo locale ha dichiarato bancarotta e un debito totale di oltre 70 miliardi di dollari. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi anche ricordato quanto Washington abbia già speso per Porto Rico.

“Abbiamo speso un sacco di soldi per Porto Rico e questo va bene”, ha detto Trump. “Abbiamo salvato molte vite”.

 

Il governo federale statunitense ha stanziato una somma pari a 29 miliardi di dollari per le catastrofi naturali causate dagli uragani in Texas, Florida e Porto Rico. Di questi, soltanto 13 miliardi saranno destinati alle vittime delle tempeste, il resto delle risorse sarà destinato al fondo di assicurazione contro le alluvioni.

Il presidente Trump è stato accusato di non essere intervenuto tempestivamente per soccorrere la popolazione colpita. I primi aiuti dal continente sono infatti arrivati a solo una settimana dalla catastrofe.

Carmen Yulin Cruz, sindaco della città di San Juan e capitale del territorio, chiese al presidente Trump, tramite un appello televisivo, di intervenire immediatamente per alleviare le sofferenze della popolazione.

“Abbiamo fatto un ottimo lavoro vista la situazione quasi impossibile a Puerto Rico” aveva twittato Donald Trump per difendere la sua amministrazione.

Secondo quanto riporta l’emittente televisiva britannica BBC, il governatore di Porto Rico, Ricardo Rossello ha detto che gli aiuti federali in arrivo sono aumentati e che 1,5 milioni barili di carburante saranno trasportati a Porto Rico per risolvere la crisi.

Il governo locale sta anche lavorando al ripristino della fornitura di energia elettrica e dei servizi idrici negli ospedali e nelle abitazioni private. Secondo il governatore Rossello, ci vorrà ancora un mese per ripristinare almeno il 25 per cento delle utenze elettriche del territorio.

Il 10 per cento delle famiglie dell’isola avrà di nuovo accesso all’energia elettrica nelle prossime due settimane. Entro la fine della prima settimana di ottobre, oltre il 60 per cento degli abitanti avrà di nuovo accesso ai servizi idrici.

Il servizio di telefonia mobile è stato ripristinato soltanto per il 40 per cento della popolazione , ma alcune aree sono ancora tagliate fuori dal servizio. Al momento non più di 10 ospedali sull’isola hanno accesso all’energia elettrica, altri invece sono temporaneamente ancora chiusi.

Almeno ottomila persone sono ancora ospitati negli oltre 140 rifugi presenti sull’isola.

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