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Usa: l’ultimo rapporto dell’amministrazione Trump sulla salute dei giovani cita fonti inesistenti

Immagine di copertina
Il presidente Usa Donald Trump e il suo segretario alla Salute Robert F. Kennedy. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

L'amministrazione Usa ha fatto sapere che interverrà per correggere gli errori ma il sospetto è che il testo sia stato elaborato ricorrendo all'intelligenza artificiale

Un’altra figuraccia dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump? L’ultimo rapporto elaborato dal suo dipartimento per la Salute sulle malattie croniche che colpiscono i giovani americani, pubblicato la scorsa settimana, citava fonti che in realtà non esistono, tanto da obbligare la Casa bianca a intervenire sul testo.

L’errore, segnalato ieri per la prima volta dal portale Notus affiliato all’ente no-profit Allbritton Journalism Institute, è stato confermato direttamente all’agenzia di stampa francese Afp dagli autori citati nel documento “Make America Healthy Again”, commissionato da Trump al dipartimento guidato dal segretario Robert Kennedy Jr. Il testo originale attribuiva quattro articoli a scienziati che sostengono di non averli mai scritti, il che ha costretto l’amministrazione Usa a modificare il rapporto.

Una delle citazioni rimandava a uno studio a firma di Noah Kreski, ricercatore della Columbia University e autore di una ricerca sull’ansia e la depressione negli adolescenti durante la pandemia di Covid-19. Lo scienziato però ha fatto sapere ad Afp che la nota attribuitagli “non proviene da nessuno dei miei studi”. Non solo, secondo l’agenzia di stampa francese, la citazione non proviene da nessuno studio pubblicato.

Un’altra fa riferimento a un collegamento Internet irraggiungibile, che avrebbe dovuto rimandare a un articolo di una rivista scientifica autorevole, il Journal of the American Medical Association (JAMA), il cui ufficio stampa però ne ha smentito l’esistenza. Anche il professor Harold Farber, docente di pediatria al Baylor College of Medicine, ha disconosciuto l’articolo attribuitogli dal rapporto, affermando semplicemente che quel testo “non esiste”. Allo stesso modo la Virginia Commonwealth University ha smentito la nota contenuta nel rapporto che attribuiva al professor Robert Findling la paternità di un articolo volto a promuovere il ricorso a farmaci psicotropi tra i giovani. Infine l’American Academy of Pediatrics ha negato di aver pubblicato alcun articolo nel 2008 sulla rivista Pediatrics concernente i trattamenti per le persone affette da disturbo da deficit di attenzione, come invece sostenuto nello studio del dipartimento guidato da Robert Kennedy Jr.

La Casa bianca ha fatto sapere che sarebbe intervenuta per correggere gli errori contenuti nel testo ma intanto alcuni esperti citati dal quotidiano The Washington Post mettono in dubbio la metodologia con cui è stato redatto il rapporto, lanciando in particolare il sospetto che sia stato elaborato ricorrendo all’intelligenza artificiale. Lo studio, che intendeva affrontare le ragioni del declino dell’aspettativa di vita degli americani, contiene 522 note a piè di pagina relative a ricerche scientifiche, di cui almeno 37 compaiono più volte e alcune indicano un autore sbagliato o non esistono. Motivo per cui si sospetta che ci sia stato lo zampino dell’I.A.

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