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Uruguay, l’ex presidente Pepe Mujica colpito di nuovo da un tumore: “È giunta la mia ora”

Immagine di copertina
L’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica. Credit: Giuseppe Nicoloro / AGF

“Il guerriero ha diritto al suo riposo”, ha detto nella sua ultima intervista al settimanale Busqueda

La salute di José “Pepe” Mujica è peggiorata: il tumore all’esofago scoperto nell’aprile scorso si è ormai diffuso al resto del corpo e l’ex presidente dell’Uruguay non può sottoporsi a ulteriori cure.

“Il cancro nel mio esofago sta colonizzando il mio fegato. Ormai non posso più fermarlo”, ha spiegato Pepe Mujica al settimanale Busqueda. “Il mio ciclo è finito. Onestamente, sto morendo”. “Perché? Perché sono una persona anziana e perché ho due malattie croniche”, ha aggiunto l’ex presidente dell’Uruguay. “Non posso sottopormi a trattamenti biochimici o interventi chirurgici, perché il mio corpo non li sopporterebbe”. “Quando sarà il mio turno di morire, morirò. Sono spacciato, fratello. Non posso andare oltre”, ha concluso, salutando i connazionali “Quello che vi chiedo è di lasciarmi in pace. Non chiedetemi altre interviste o altro”.

Il 29 aprile 2024 Pepe Mujica aveva annunciato al mondo di avere un cancro all’esofago. A dicembre l’ex presidente dell’Uruguay sembrava essersi ripreso oltre una trentina di sedute di radioterapia. Tuttavia il tumore, che sembrava scomparso è ritornato. Ora però Pepe Mujica vuole solo trascorrere il resto della sua vita in pace con la moglie, Lucía Topolansky. “Il guerriero ha diritto al suo riposo”, ha spiegato a Busqueda.

Presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015, in soli cinque anni Pepe Mujica ha legalizzato l’aborto e il consumo di marijuana e ridotto la povertà nel Paese. Nel 2018 poi fece scalpore la sua decisione di dimettersi da senatore e di rifiutare la pensione. Negli anni Sessanta aderì al Movimento di liberazione nazionale-tupamaros (Mln), motivo per cui fu messo in prigione per tredici anni dalla dittatura militare.

Non a caso la sua ultima lezione ai “compatrioti” riguarda proprio la democrazia. “È facile avere rispetto per coloro che pensano come te, ma bisogna capire che alla base della democrazia c’è il rispetto di coloro che la pensano in modo diverso”, ha spiegato Pepe Mujica. “Per questo la prima categoria di persone che saluto sono i miei compatrioti. Li abbraccio tutti”.

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