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Ungheria, multato distributore di un libro sulle “famiglie arcobaleno”. “Doveva avvisare che non sono famiglie normali”

Immagine di copertina
Credit: ANSA

Un distributore di libri per bambini è stato multato in Ungheria per aver venduto un testo sulle “famiglie arcobaleno”, composte da coniugi dello stesso sesso, perché non ha apposto alcun avviso sul suo contenuto “diverso” rispetto ai normali nuclei familiari costituiti da coppie eterosessuali.

S&D

La notizia della sanzione, comminata ai sensi della legge che vieta le pratiche commerciali sleali, è stata divulgata a 24 ore dall’entrata in vigore della controversa norma ungherese – condannata dall’Unione europea – che vieta la “promozione” dell’omosessualità e il cambiamento di genere tra i minori, sollevando le critiche dell’autore statunitense del libro che ha definito la multa un “attacco diretto alla libertà di informazione e di pubblicazione”.

Il testo incriminato è una traduzione ungherese di “Early One Morning” dello scrittore statunitense di fantascienza Lawrence Schimel, che mostra la vita quotidiana di due famiglie attraverso gli occhi dei figli, compresa la storia di un bambino cresciuto da due madri. Secondo Richard Tarnai, commissario di governo della contea di Pest, il distributore ha ingannato i lettori perché il libro è stato collocato sugli scaffali tra altri testi per bambini senza apporre un’adeguata segnaletica sul suo contenuto “diverso”.

“È stato inserito tra gli altri libri di fiabe e così hanno violato la legge”, ha spiegato Tarnai al canale televisivo privato HirTV. “Si tratta, secondo il funzionario ungherese, di una “pratica commerciale sleale”. “Non è possibile capire che il libro racconta la storia di una famiglia diversa da una normale. Se ci fosse stato un avviso, sarebbe andato tutto bene”.

Le autorità non hanno fornito ulteriori dettagli sul distributore multato, condannato a pagare una sanzione di 250mila fiorini ungheresi, circa 703 euro. La multa ha sollevato le critiche dell’autore americano, che all’agenzia di stampa Reuters ha parlato di “un attacco coordinato” in corso in Ungheria contro la comunità Lgbtq+, visto che la notizia è stata divulgata dalle autorità a poche ore dall’entrata in vigore della nuova legge contro la promozione dell’omosessualità tra i minori.

“È un attacco coordinato”, ha detto Schimel. “Stanno tentando diversi metodi per creare il terrore di parlare delle famiglie arcobaleno e di altri temi che esistono nel mondo”. Anche la Foundation for Rainbow Families, casa editrice del libro “Early One Morning“, è intervenuta sul tema con una nota pubblicata sulla propria pagina Facebook, ricordando come il testo abbia aiutato circa un migliaio di “famiglie arcobaleno” in Ungheria.

“Le famiglie arcobaleno sono completamente normali”, si legge nel comunicato della Fondazione americana. “Il libro mostra eventi semplici e ordinari e la sessualità dei genitori non è argomento del testo”.

L’Unione europea e varie associazioni a difesa dei diritti umani hanno fortemente criticato la nuova legge ungherese. Anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha lanciato oggi al parlamento europeo un ultimatum al governo di Viktor Orban. “Se l’Ungheria non rettificherà la situazione, la Commissione userà i poteri a sua disposizione in qualità di garante dei trattati”, ha detto l’ex ministra tedesca della Difesa, riferendosi alla norma – in vigore da domani – che vieta la rappresentazione di persone gay nei libri di testo scolastici.

Non si è fatta attendere la reazione delle autorità ungheresi alle critiche provenienti dalla comunità europea. “Che vergogna!”, ha scritto su Twitter il portavoce del premier ungherese Viktor Orban, Zoltan Kovacs. “Il cosiddetto dibattito di oggi al Parlamento europeo sulla legge ungherese per la tutela dell’infanzia è stato una parata da circo, un nuovo livello di imperialismo coloniale e morale, un attacco all’Ungheria e (una manifestazione di – ndr) Orbanofobia“.

Il clima tra Bruxelles e Budapest si fa così sempre più gelido. Ieri, secondo diverse fonti citate dall’agenzia di stampa tedesca Dpa e dal portale Politico.com, la Commissione europea ha sospeso la valutazione positiva del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) presentato da Budapest e finanziato con le risorse del Recovery fund, perché le misure precauzionali necessarie per evitare abusi nelle spese dei fondi non sarebbero sufficienti. All’Ungheria sono destinati 7,2 miliardi di euro, risorse che però non possono essere versate senza l’approvazione del piano.

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