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Una birra divina

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La storia dell'ultima suora tedesca che produce ancora birra in Europa, nell’abbazia francescana di Mallersdorf, in Baviera

Da 45 anni, sorella Doris dedica la sua vita a Dio e alla birra.

S&D

Doris Engelhard, suora di 65 anni, abita nell’abbazia francescana di Mallersdorf, un piccolo comune in Baviera, nel sud della Germania. Ogni mattina alle 5 e mezza deve partecipare alle preghiere di gruppo obbligatorie, ma la domenica ha un permesso speciale.

In quello che nell’usanza cristiana è il giorno del Signore, Doris si sveglia alle 3 e mezza e comincia a produrre birra, circa 300mila litri all’anno, secondo quanto ha lei stessa dichiarato. Questo è il suo servizio alla comunità in cui vive.

Sorella Doris è l’ultima suora in Europa a occuparsi ancora, attivamente e prolificamente, della produzione artigianale della bevanda alcolica. 

“Nell’abbazia ci sono 490 sorelle”, ha raccontato Doris a The Atlantic. “Alcune di loro insegnano nelle scuole, altre in orfanotrofi o in ospizi per giovani. Abbiamo anche diverse cuoche e una fornaia. Facciamo tutto da noi”.

“Amo il mio lavoro e l’odore che si diffonde mentre produco birra. Adoro lavorare con quelle che sono creature di vita – come il lievito e l’orzo, e con le persone a cui piace la birra”, continua sorella Doris.

La produzione di birra in ambiti monastici è un fenomeno che ha origini medievali: storicamente parlando i primi produttori di birra su larga scala sono stati proprio i monasteri. A Mallersdorf i monaci benedettini iniziarono a produrla nel dodicesimo secolo per avere un’alternativa all’acqua contaminata.

Sorella Doris non vede alcun collegamento tra la birra e il peccato. “Sicuramente è una professione poco comune tra le donne, in particolar modo per le suore”, ammette. “Ma io amo bere birra. È la più pura tra le bevande alcoliche e si tratta di una bevanda sana, a patto che non se ne faccia un uso scriteriato”, continua.

Doris sostiene che bere un litro e mezzo di birra al giorno per gli uomini, e tre quarti di un litro per le donne, possa avere effetti benefici. Lei ne beve una pinta al giorno.

La suora non si sarebbe mai aspettata che la vocazione religiosa l’avrebbe portata a lavorare in un birrificio, ma non ha nessun rimpianto. “Si può servire Dio ovunque si voglia, indipendentemente dalla professione che si svolge”, afferma. “Come recita il motto benedettino: in tutte le cose Dio può essere glorificato, e questo vale anche per la birra”.

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