Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Spagna, via i campetti da calcio nelle scuole per rendere meno maschilisti gli istituti

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

Il governo catalano ha lanciato una proposta che ha provocato molti malumori. Nell’ambito della lotta al maschilismo e alla violenza sulle donne ha suggerito di togliere dalle scuole le porte da calcio. “Una pessima idea” hanno commentato le calciatrici Martens e Putellas, campionesse spagnole.

L’idea era quella di “rendere scuole meno maschiliste“, ma forse questa non è la strado giusta. “Ricordo bene – ha detto Martens – quand’ero piccola e, durante l’intervallo, giocavo sempre con i miei compagni a calcio. A scuola avevamo un piccolo campetto ed è lì che ho cominciato. E poi, in un momento in cui i ragazzi preferiscono stare davanti al tablet o alla tv, proibire uno sport popolare come il calcio mi sembra una pessima idea. Dovrebbe essere il contrario, dovrebbero fargli capire che giocare all’aria aperta è bello e salutare. Ripeto, una pessima idea avuta nel momento sbagliato, proprio ora che il calcio femminile sta acquisendo sempre più importanza. Quando ero giovane non potevo sognare di diventare una calciatrice professionista perché il calcio femminile quasi non esisteva. Permettiamo, invece, alle ragazze di oggi di continuare a sognare. E molte di loro, proprio come me, hanno cominciato a giocare a scuola”.

La notizia della proposta governativa è arrivata mentre Alexia Putellas e Lieke Martens venivano premiate da France Football e Tuttosport come migliori calciatrici al mondo.

Anche Alexia Putellas ha ammesso di aver dato a scuola i primi calci al pallone: “Iniziai nel cortile quando avevo quattro o cinque anni”. La vincitrice del Pallone d’Oro nel suo discorso di ringraziamento ha detto: “Le bimbe devono credere in loro stesse. E se sentono di voler diventare calciatrici devono lottare e lavorare sodo per riuscirci. Sono convinta che sia responsabilità di ognuno di noi fare tutto il possibile per dare a tutti l’opportunità di dedicarsi al calcio a prescindere dal loro luogo di provenienza, da dove siano nati, dal colore della loro pelle o, appunto, dal fatto che siamo uomini o donne”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / È morta Astrud Gilberto, la leggendaria “ragazza di Ipanema” e voce della bossa nova
Esteri / Distrutta diga a Kherson, Kiev e Mosca si accusano a vicenda: “In pericolo migliaia di civili”
Esteri / Coppia di sposi lascia il posto fisso e lavora da casa: stipendio aumentato di 12 volte
Ti potrebbe interessare
Esteri / È morta Astrud Gilberto, la leggendaria “ragazza di Ipanema” e voce della bossa nova
Esteri / Distrutta diga a Kherson, Kiev e Mosca si accusano a vicenda: “In pericolo migliaia di civili”
Esteri / Coppia di sposi lascia il posto fisso e lavora da casa: stipendio aumentato di 12 volte
Esteri / Afghanistan: ottanta studentesse sono state avvelenate
Esteri / L’ex attaccante dell’Inter Belfodil è stato arrestato: ha tentato di strangolare la sorella di 15 anni
Esteri / Ucraina, il cardinale Zuppi in missione di pace a Kiev. Peskov: “Non vedrà Putin”
Esteri / Guerra in Ucraina: come cambia il conflitto con gli F16
Esteri / È morto Philippe Pozzo di Borgo, l’uomo tetraplegico che ha ispirato il film “Quasi amici”
Esteri / 2 giugno, l’alzabandiera col sindaco di New York Adams
Esteri / A un anno dalle Europee: Giorgia Meloni deve sciogliere il dilemma tra “Governismo” e “Sovranismo”