Lo sciopero della metro di Londra che ha lasciato milioni di pendolari nel caos
Due delle organizzazioni sindacali di settore hanno indetto la protesta per chiedere una stabilizzazione dei contratti dei lavoratori precari
Uno sciopero di 24 ore nei trasporti urbani di Londra ha lasciato a piedi milioni di pendolari britannici che come ogni mattina si recavano a lavoro.
Chiuse numerose stazioni della London Underground che hanno costretto i londinesi a preferire mezzi alternativi di locomozione: c’è chi ha deciso di prendere i taxi, c’è chi ha optato per gli autobus che con difficoltà sono riusciti a sostenere il flusso di persone e c’è chi ha dovuto arrangiarsi a piedi.
Rmt e Transport Salaried Staffs Association (Tssa), due delle organizzazioni sindacali di settore, hanno indetto la protesta per chiedere una stabilizzazione dei contratti i lavoratori precari. I membri del sistema di trasporto ferroviario, marittimo e dell’unione dei trasporti, stanno conducendo una lunga battaglia per la chiusura delle biglietterie e i tagli al personale.
I lavoratori hanno rifiutato un’offerta pervenuta dal Transport for London, nonché l’appello dal sindaco Sadiq Khan di annullare lo sciopero.
Secondo i sindacati sono stati tagliati oltre 800 posti di lavoro e molte biglietterie sono state chiuse, costringendo i viaggiatori a lunghe file alle macchinette.
In base a quanto riportato dal quotidiano britannico Telegraph, il sindaco di Londra ha detto che lo “sciopero era inutile e dannoso per pendolari, turisti e personale TfL”.
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