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Russia: la Corte penale internazionale (CPI) emette mandati di arresto per il capo di stato maggiore Valery Gerasimov e per l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu

Immagine di copertina
Da sinistra a destra, in uniforme grigia: Valery Gerasimov, capo delle forze armate russe, e Sergei Shoigu, ex ministro della Difesa di Mosca. Credit: Agf

La Corte Penale Internazionale de L’Aja ha emesso una serie di mandati di arresto contro il capo di stato maggiore delle forze armate della Russia Valery Gerasimov e contro l’ex ministro della Difesa e attuale capo del Consiglio di sicurezza di Mosca, Sergei Shoigu, accusati di crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina.

“Il 24 giugno 2024, la II Camera preliminare della Corte penale internazionale, composta dal presidente Rosario Salvatore Aitala e dai giudici Sergio Gerardo Ugalde Godínez e Haykel Ben Mahfoudh, ha emesso dei mandati di arresto per due persone, Sergei Kuzhugetovich Shoigu e Valery Vasilyevich Gerasimov, nel contesto della situazione in Ucraina per presunti crimini internazionali commessi almeno dal 10 ottobre 2022 fino ad almeno il 9 marzo 2023”, si legge nel comunicato della Corte.

Entrambi, prosegue la nota, sono accusati “di aver diretto attacchi contro obiettivi civili”, “di aver causato eccessivi danni accidentali a civili o a beni civili” e “di atti disumani”. “Vi sono fondati motivi per ritenere che abbiano una responsabilità penale individuale per i predetti reati”, sostengono i giudici.

I due mandati di arresto sono stati emessi a seguito delle istanze presentate dalla Procura della Corte Penale Internazionale de L’Aja. Secondo il tribunale, dal 10 ottobre 2022 al 9 marzo 2023, le forze armate russe hanno condotto un gran numero di attacchi contro numerose centrali elettriche in diverse località dell’Ucraina.

Tali raid, secondo i giudici, erano “diretti contro obiettivi civili”. Ma anche quando riguardavano “installazioni che al momento dei fatti potevano essere qualificate come obiettivi militari”, “i danni accidentali recati ai civili” sono “stati chiaramente eccessivi rispetto al vantaggio militare previsto”.

Non è la prima volta che la Corte si pronuncia in questo senso. A marzo, il tribunale aveva già emesso una serie di mandati di arresto per presunti crimini di guerra contro due ufficiali militari russi di alto grado, Sergei Kobylach, a capo dell’aviazione strategica, e Viktor Sokolov, a capo della flotta del Mar Nero.

Nella primavera del 2023 invece, la Corte aveva emesso un mandato d’arresto anche contro il presidente Vladimir Putin e la commissaria di Mosca per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, accusati del crimine di guerra di deportazione di bambini dall’Ucraina alla Russia.

Intanto il Cremlino ha già definito “insignificante” il mandato d’arresto emesso contro il suo ex ministro della Difesa. Da parte sua invece, la presidenza ucraina ha accolto con favore la mossa de L’Aja. “Questa importante decisione indica chiaramente che la giustizia per i crimini commessi dai russi contro gli ucraini è inevitabile”, ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky.

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