Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il punto sui candidati alle presidenziali francesi del 2017

Immagine di copertina

A 7 mesi dal voto, l’estrema destra favorita al primo turno, sinistra a rischio umiliazione, il centro destra diviso fra tre candidati e Macron terzo incomodo al centro

Il politico francese Emmanuel Macron ha annunciato mercoledì 16 novembre l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali francesi del prossimo anno. L’ex banchiere, che fino ad agosto aveva ricoperto l’incarico di ministro dell’Economia nel governo socialista del presidente François Hollande, correrà come indipendente.

La sua candidatura probabilmente toglierà voti ai candidati dei due principali partiti tradizionali (socialisti e repubblicani) e nel primo turno potrebbe favorire la vittoria della candidata di estrema destra Marine Le Pen e contribuire all’umiliazione della sinistra.

Da un lato, infatti, la candidatura di Macron frammenta le preferenze tra gli elettori di sinistra (il 49 per cento di loro aveva dichiarato di ritenere l’ex ministro come candidato ideale per il partito socialista, rispetto al 42 per cento che supporta l’attuale premier Manuel Valls e il 13 per cento a favore del presidente Hollande).

Dall’altro potrebbe togliere voti al conservatore Alain Juppé, attualmente considerato il favorito nella corsa all’Eliseo e con posizioni centriste e pro-europeiste vicine a quelle di Macron (non a caso Juppé ha immediatamente attaccato il nuovo candidato ricordando come questi abbia pugnalato alle spalle Hollande con le sue dimissioni).

Sebbene Macron, 38 anni, sia tra i politici francesi più amati, non ha mai ricoperto nessuna carica elettiva, non ha alcun apparato di partito a sostenerlo e potrebbe incontrare difficoltà durante la campagna elettorale. Il movimento politico fondato da Macron dopo la rottura ad agosto con Hollande, “In marcia”, finora ha raccolto 2,7 milioni di euro dalle donazioni di 6,400 soggetti.

Macron non ha ancora illustrato nei dettagli il suo programma. Durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la candidatura ha semplicemente spiegato che vuole combattere il sistema politico francese basato “sull’appartenenza a clan politici”.

Secondo Macron il miglior modo per la Francia di affrontare le sfide della globalizzazione è una maggior integrazione con il resto dell’Europa, in contrasto con le politiche nazionaliste di molti avversari.

L’altro candidato del centro destra, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, invece, sta facendo campagna elettorale con un programma focalizzato sulla sicurezza, con l’obiettivo di conquistare l’elettorato di estrema destra di Le Pen. Ha proposto tra l’altro il servizio militare obbligatorio per i disoccupati diciottenni e maggiori garanzie per i poliziotti, da considerare presunti innocenti in caso di incidenti.

A destra c’è poi “il terzo uomo”, l’ex primo ministro di Sarkozy dal 2007 al 2012, François Fillon, che sta rapidamente risalendo nei sondaggi e nelle preferenze tra gli elettori di centro destra in vista del primo turno delle primarie del partito repubblicano previste per domenica 20 novembre, in cui gli elettori dovranno scegliere tra Juppé, Sarkozy e, appunto, Fillon.

Ma Marine Le Pen, continua a essere fiduciosa per una vittoria al primo turno e si è limitata ad attaccare Macron sostenendo che è il “candidato delle banche” e che non rischierà di togliere nemmeno un voto al Front National.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terremoto di magnitudo 7.6 nelle Filippine, c’è un’allerta tsunami
Esteri / Piove a bordo dell’aereo in volo: il video che imbarazza Air India
Esteri / Cop28, Meloni: “Serve una transizione ecologica, non ideologica”. Il messaggio del Papa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terremoto di magnitudo 7.6 nelle Filippine, c’è un’allerta tsunami
Esteri / Piove a bordo dell’aereo in volo: il video che imbarazza Air India
Esteri / Cop28, Meloni: “Serve una transizione ecologica, non ideologica”. Il messaggio del Papa
Esteri / Tregua finita tra Israele e Hamas, Netanyahu ordina ai negoziatori del Mossad di rientrare da Doha
Esteri / Make Argentina Great Again: cosa prevede la cura kamikaze della Mileinomics
Esteri / Tregua finita, riprendono i bombardamenti su Gaza: "Più di 100 morti"
Esteri / Materie prime critiche: da chi dipende (e cosa sta facendo) l’Ue per la transizione green
Esteri / Guerra Israele-Hamas, raggiunto accordo per settimo giorno di tregua | DIRETTA
Esteri / Shannen Doherty: “Il cancro si è esteso alle ossa, ma non ho chiuso con la vita”
Esteri / È morto a 100 anni l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger