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Home » Esteri

IKEA ha dovuto rimuovere una pubblicità accusata di sessismo in Cina

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Il gigante dell'arredamento si è scusato per lo spot che tocca un problema fondamentale in Cina: quello delle donne single

La catena scandinava Ikea si è ufficialmente scusata e ha rimosso uno spot pubblicitario televisivo che in Cina era stato tacciato di essere sessista. Il filmato mostrava una madre che rimproverava la figlia per non portare un fidanzato a casa a conoscere i genitori, e ha subito molte accuse per essere insensibile nei confronti delle donne single.

S&D

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Nonostante sia stato prontamente rimosso, il breve video si può ancora trovare online. La scena è quella di una normale cena famigliare, in cui una figlia si avvicina alla madre con apprensione per iniziare un discorso “Mamma…”

Ma la madre bruscamente risponde: “Se la prossima volta non mi presenti un fidanzato, allora non chiamarmi ‘mamma’ “.

Quando la figlia fa effettivamente ritorno con un ragazzo, ecco che la famiglia in un men che non si dica allestisce un banchetto di benvenuto. La didascalia sullo schermo recita: “Festeggia ogni giorno, facilmente”.

Alla fine del filmato si assiste ad una gioiosa cena in compagnia del fidanzato, realizzata grazie alle decorazioni e al tavolo estendibile prodotti dall’azienda.

La pubblicità è immediatamente diventata oggetto di discussione in Cina ed è anche stata riportata da molti media. In particolare online i commenti sono stati aspri: “È discriminante per i single e per le donne single. Non hai famiglia e i tuoi genitori ti sgridano, che razza di messaggio trasmette? ” “Anche se questo succede in molte famiglie, non è corretto farci una pubblicità a riguardo, perché è sbagliato”, scrivono alcuni utenti su Weibo.

Ikea ha pubblicato le proprie scuse sia in cinese che in inglese, affermando che lo spot è stato male interpretato. “Questa pubblicità televisiva voleva mostrare come Ikea possa aiutare i clienti a rendere, in modo facile ed economico, un tipico salotto il posto ideale per celebrare un’occasione felice”.

Ha poi aggiunto come l’uguaglianza dei generi sia uno dei capisaldi e valori fondamentali della compagnia, ma le scuse non sembrano aver placato l’ondata di commenti, che nel web è continuata schernendo l’azienda svedese.

Soprattutto in anni recenti in Cina la questione delle donne non sposate è stata, ed è tuttora, molto sentita. La tradizione infatti vuole le donne sposate e con figli già in età giovane, e la pressione sulle donne cinesi in questo senso è sempre stata fortissima. Molte si sono opposte ultimamente a questa pratica e alla stigmatizzazione delle giovani donne single, chiamate in Cina “shengnu”, “leftover women”, letteralmente “donne-avanzo”, ma rimane un problema sociale.

Ad esempio, il Partito Comunista Cinese, che ha sempre spinto le donne a sposarsi presto, aveva solo qualche anno fa aperto un sito web in cui venivano condivisi articoli proprio sulle “leftover women”, che era stato poi chiuso a seguito delle numerose lamentele.

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