Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:35
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Caos in Libia, posticipata la Conferenza nazionale. L’annuncio dell’inviato dell’Onu Salameh

Immagine di copertina
L'inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salameh

La decisione era nell’aria da qualche giorno, adesso è ufficiale. L’escalation di violenza in Libia dell’ultima settimana, con l’avanzata su Tripoli delle truppe del generale Khalifa Haftar e la conseguente controffensiva del governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj, ha provocato il rinvio “a data da destinarsi” della Conferenza nazionale libica.

Il summit, inizialmente previsto dal 14 al 16 aprile 2019 nella città di Ghadames, aveva l’obiettivo di riunire attorno allo stesso tavolo i rappresentanti delle forze politiche che controllano la Libia. Un modo, nelle intenzioni dell’Onu – promotrice della Conferenza – di arrivare a concordare una Road Map per il futuro politico del paese.

La Conferenza, tuttavia, non si terrà. Ad annunciarlo l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salameh, in un comunicato. Salameh ha dichiarato che la decisione di posticipare il summit è stata presa “per non sprecare l’opportunità storica a disposizione”. L’inviato dell’Onu in Libia ha sottolineato che l’incontro sarà organizzato quando le condizioni del paese lo permetteranno, per assicurare che il potere sia “trasferito pacificamente e controllato esclusivamente dalle urne”.

Secondo molti analisti, l’attacco di Haftar su Tripoli sarebbe da interpretare come il suo tentativo di arrivare al tavolo dei negoziati con una posizione di forza su al-Sarraj.

L’offensiva dell’Esercito nazionale libico, guidato dal maresciallo Haftar, è partita mercoledì 3 aprile. L’uomo forte della Cirenaica ha attaccato Tripoli, sede del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite guidato da al-Sarraj.

In pochi giorni gli attacchi di entrambe le formazioni hanno provocato almeno 47 morti, oltre che centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Molti di questi sono civili. Puntuale è arrivata anche la condanna delle violenze in Libia da parte del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha spinto affinché venga garantita la sicurezza dei civili, prevista dal diritto internazionale.

Nel frattempo, il Governo di accordo nazionale della Libia ha dichiarato di aver dato mandato alla procura militare di emettere mandati di arresti nei confronti delle persone coinvolte nell’attacco contro la capitale del paese nordafricano. Sarà sollevato dalle accuse solamente chi si consegnerà alle forze filo-governative.

Invece Aguila Saleh, presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, nella Libia orientale (che sostiene Haftar), oggi ha accusato la Fratellanza musulmana “e i paesi che li sostengono” di distorcere l’immagine dell’Esercito nazionale libico definendo la “pulizia” di Tripoli una necessità.

Caos Libia: perché Haftar avanza contro Tripoli e cosa aspettarsi
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”