Libia, Haftar colpisce un centro di detenzione dei migranti: 6 morti
Il maresciallo Khalifa Haftar continua la sua offensiva sulla capitale libica Tripoli, mentre il premier del Governo di accordo nazionale cerca di recuperare terreno nei dintorni della città.
Il premier al Serraj ha accusato le milizie dell’uomo forte della Cirenaica di aver bombardato un centro di detenzione per migranti di Qaser Ben Gashir, a sud di Tripoli: nel raid sarebbero rimaste uccise sei persone.
Al Serraj – Al Serraj in un’intervista al Tg1 ha rimarcato l’importanza dell’alleanza tra il Governo Conte e quello del premier libico.
“L’Italia ci ha aiutato molto, abbiamo un rapporto privilegiato, politico ed economico, e crediamo che possa avere un ruolo importante per fermare l’aggressione”, ha affermato al-Serraj.
“Oggi sono 800mila, solo 15-20 mila sono nei centri per i migranti, a migliaia puntano all’Europa e quindi all’Italia e aumenteranno se la situazione peggiora”, ha sottolineato il premier parlando del possibile arrivo in Europa di un alto numero di profughi.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari è salito a 35mil il numero degli sfollati, mentre l’Oms ha reso noto che i morti sono arrivati a 272 e i feriti a 1.272.
Il ruolo della Francia – “È molto chiaro che si tratta di una guerra per procura, ci sono interferenze negative straniere, abbiamo le prove e chiediamo che si fermino”, ha affermato al-Serraj riferendosi al ruolo della Francia nella questione libica.
Parole che sembrano trovare conferma nel fermo di 13 cittadini francesi al confine tra Libia e Tunisia mentre lasciavano Tripoli non appartenenti al corpo diplomatico di Parigi.
Secondo quanto riferito dall’emittente Radio France International (Rfi) si tratterebbe di “agenti dei servizi segreti”.