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La toccante lettera che le figlie di George W. Bush hanno scritto a Malia e Sasha Obama

Immagine di copertina

Le gemelle Barbara e Jenna Bush, figlie del presidente che precedette Obama, hanno voluto dare i loro consigli alle sue figlie prima della fine del mandato

Com’è noto, nei prossimi giorni Barack Obama lascerà per sempre la Casa Bianca per tornare un privato cittadino, lasciando il suo posto al 45esimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che giurerà il 20 gennaio a Washington.

Prima di Obama, che fu eletto nel novembre 2008, c’era stato però un altro inquilino nella più nota residenza del mondo: George W. Bush, che a sua volta aveva abitato alla Casa Bianca per otto anni, a partire dal 2000, insieme a sua moglie Laura e alle due figlie gemelle Barbara e Jenna. 

Le ragazze, nate nel 1981, avevano 19 anni quando diventarono inquiline ufficiali delle stanze poi occupate da Malia e Sasha Obama, figlie adolescenti del presidente uscente, e hanno pensato di scrivere loro una lunga lettera per dare loro dei consigli in base alla loro esperienza di “First Children” e per complimentarsi per ciò che hanno fatto finora.

La lettera è stata pubblicata su TIME Magazine, e questa è la sua traduzione:

“Malia e Sasha, otto anni fa, in una fredda giornata di novembre, vi abbiamo accolte sui gradini della Casa Bianca. Abbiamo visto sia la luce che la diffidenza nei vostri occhi mentre guardavate la vostra nuova casa. Quel giorno uscimmo prima dai nostri posti di lavoro a Baltimora e New York e venimmo a Washington per mostrarvi quel luogo. Per mostrarvi la camera da letto di Lincoln, e le camere da letto che una volta erano le nostre, per presentarvi tutte le persone – i fioristi, i giardinieri e i maggiordomi – che si dedicano a rendere questo edificio storico una casa. 

Insieme percorremmo le maestose sale della casa in cui non avevate altra scelta se non trasferirvi. Quando scivolaste lungo il corrimano del solarium, proprio come avevamo fatto noi a otto anni e di nuovo a vent’anni alla ricerca della nostra infanzia, la vostra gioia e le vostre risate erano contagiose.

In otto anni, avete fatto davvero tante cose. Visto così tante cose. Siete state sulla porta della cella di Robben Island in Sud Africa, dove Nelson Mandela fu imprigionato per decenni, abbracciando vostro padre. Avete viaggiato in Liberia e Marocco con vostra madre per parlare con altre ragazze circa l’importanza dell’istruzione – ragazze che si riconoscevano in voi, si riconoscevano nei vostri genitori, vedevano in voi le persone che avrebbero potuto diventare se avessero continuato a studiare e imparare. 

Avete partecipato a cene di Stato, passeggiato nei parchi nazionali, incontrato leader internazionali e siete riuscite anche a ridere alle battute di vostro padre durante l’annuale ‘grazia’ del tacchino del Ringraziamento, il tutto rimanendo ragazze, frequentando la scuola e facendo amicizia. Vi abbiamo viste crescere da bambine a notevolissime giovani donne con grazia e semplicità.

E attraverso tutte queste avventure, eravate lì l’una per l’altra. Proprio come noi.

Ora siete in procinto di unirvi a un altro club rarefatto, quello degli ex First Children – una posizione che non avete cercato e senza linee guida già pronte da seguire. Ma vi aspettano così tante cose nel futuro. Scriverete la storia della vostra vita, al di là dell’ombra dei vostri genitori celebri, e allo stesso tempo porterete sempre con voi le esperienze degli ultimi otto anni.

Non dimenticate mai le persone meravigliose che lavorano alla Casa Bianca. La persona che ci accolse quando avevamo 7 anni alla Casa Bianca all’inaugurazione della presidenza di nostro nonno fu Nancy, la fiorista della Casa Bianca, che dal freddo dell’esterno ci accompagnò dentro. Ci aiutò a preparare bouquet colorati di fiori per il letto dei nostri nonni. Vent’anni dopo, Nancy ha curato i fiori per il matrimonio di Jenna. Tenetevi strette le vostre Nancy.

Noi siamo rimaste in contatto con gli uomini della nostra scorta. Sono stati parte della nostra crescita: erano lì per i nostri primi appuntamenti, per i primi giorni di frequentazione e perfino per un fidanzamento e una luna di miele. Sappiamo che non è stato sempre facile – sia noi che voi siamo state adolescenti costantemente seguite da uomini con lo zaino addosso – ma queste persone hanno messo la loro vita in attesa per noi.

Godetevi il college. Come la maggior parte del mondo sa già, noi l’abbiamo fatto. E non avrete più il peso del mondo sulle vostre giovani spalle. Esplorate le vostre passioni. Scoprite chi siete. Commettete errori, ne avete facoltà. Continuate a circondarvi di amici fedeli che vi conoscono, vi adorano e vi proteggeranno con tutta la loro forza. Coloro che vi giudicano non vi vogliono bene, e le loro voci non dovrebbero pesare. Piuttosto, sono i vostri cuori che contano.

Prendete tutto quello che avete visto, le persone che avete incontrato, le lezioni che avete imparato, e lasciate che vi guidino nel portare dei cambiamenti positivi. Non abbiamo alcun dubbio che lo farete. Viaggiare con i nostri genitori ci ha insegnato più di qualsiasi lezione scolastica. Ci ha aperto gli occhi a nuove persone, nuove culture e nuove idee.

Abbiamo incontrato operai in Michigan, insegnanti in California, medici che curavano persone al confine birmano, bambini che fiancheggiavano le strade polverose di Kampala per vedere il presidente americano, e bambini con l’HIV in attesa di ottenere i farmaci antiretrovirali che potevano salvare loro la vita.

Una ragazza piccolina con addosso il suo miglior vestito color lavanda sembrava giovane, ma non lo era. Era piccola perché malata. Sua madre ammise che la figlia avrebbe potuto non vivere abbastanza per vedere gli effetti positivi di quei farmaci, ma i suoi fratelli e le sue sorelle lo avrebbero fatto. Dopo l’incontro con questa ragazza, Barbara è tornata a scuola e ha cambiato facoltà, e il percorso della sua vita (ha fondato la ong Global Health Corps., NdR).

Siete sopravvissute alla pressione incredibile della Casa Bianca. Avete ascoltato le dure critiche rivolte ai vostri genitori da parte di persone che non li hanno mai incontrati. Siete rimaste forti mentre i vostri amati genitori venivano ridotti a titoli di giornale. I vostri genitori, che hanno messo voi al primo posto e che non vi hanno solo mostrato il mondo, ma ve l’hanno dato. Come sempre faranno il tifo per voi ora che iniziate il vostro prossimo capitolo. E così faremo noi.

Barbara Bush e Jenna Bush Hager”

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