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Juneteenth, il giorno per ricordare la fine della schiavitù dei neri, diventa festa federale negli Usa

Immagine di copertina
Joe Biden e un'attivista afroamericana Credits: ANSA

Il Juneteenth – ricorrenza annuale che ricorda la fine della schiavitù nel paese – diventa una festa federale negli Stati Uniti. Questo è stato possibile dopo il decreto firmato dal presidente Joe Biden e votato dal Congresso, con 415 sì e 14 no.

Il Juneteenth (da giugno, june, e diciannove, nineteenth) è un memoriale per la fine della schiavitù nel paese. In questa data, infatti, nel 1865, i soldati dell’Unione arrivarono a Galveston, in Texas, e annunciarono agli schiavi che la guerra civile era finita e la schiavitù abolita, quindi loro erano persone libere. Del Juneteenth, celebrato da più di 150 anni soprattutto all’interno della comunità afroamericana, si era parlato molto nel 2020, in seguito alle proteste innescate dalla morte di George Floyd.

La legge avrà effetto immediato e quindi già da quest’anno la ricorrenza sarà una festa federale. Il Juneteenth è la prima nuova festa federale decisa negli Stati Uniti da quando nel 1983 si decise di istituire il Martin Luther King Day. Siccome quest’anno il 19 giugno è un sabato, è già stato comunicato che molti dipendenti federali potranno celebrare la ricorrenza venerdì 18 giugno.

“Sono presidente solo da alcuni mesi”; ha commentato Biden firmando la legge che rende il Juneteenth festa nazionale, “ma penso che, per me, questo resterà uno dei miei più grandi onori da presidente”.

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