Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 20:28
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Non ci sarà mai una Palestina

Immagine di copertina

Netanyahu si riconferma primo ministro di Israele e annuncia che durante il suo mandato non ci sarà mai uno Stato Palestinese

La rielezione di Benjamin Netanyahu come primo ministro di Israele significa che non potrà mai esistere uno Stato Palestinese – almeno non fino al 2019, anno in cui il suo nuovo mandato dovrebbe terminare. Questo è quanto dichiarato dal premier in un’intervista rilasciata lunedì scorso al quotidiano online israeliano Nrg.

Alla vigilia del voto, Netanyahu aveva deciso di fare un ultimo tentativo per rassicurare i suoi elettori e evitare che il voto della destra israeliana si disperdesse in partiti che non fossero il suo Likud.

“Penso che chiunque voglia stabilire uno stato palestinese oggi e evacuare i territori, stia lasciando terre da cui poter attaccare lo stato di Israele in mano all’Islam radicale,” ha detto il premier, forse cercando di giocare sulle preoccupazioni dei suoi elettori più sensibili.

Netanyahu era concentrato sul vincere le elezioni per la quarta volta e così affermarsi come il premier israeliano a ricoprire la carica più a lungo. Sarà per questo che non ha pensato alle conseguenze delle sue dichiariazioni sul rapporto tra Israele e Unione europea, il suo più grande partner commerciale, in cui numerosi parlamenti hanno votato mozioni in favore del riconoscimento dello stato palestinese.

La volontà di Netanyahu nel voler trovare una soluzione concreta al conflitto che divide il medio oriente da quasi settant’anni non era mai stata davvero convincente, ma finché era un’ipotesi formalmente in campo, finché continuavano i famosi colloqui di pace, non si poteva accusarlo del contrario.

L’anno scorso Haaretz aveva pubblicato i contenuti di un documento trapelato da Bruxelles in cui l’Unione europea aveva chiarito la sua posizione riguardo il conflitto, sostenendo che i processi di pace erano l’unica cosa che li fermava dall’imporre sanzioni allo stato di Israele.

Non curante dei rischi e delle eventuali rotture diplomatiche, durante la sua visita di lunedì all’insediamento di Har Homa, a sudest di Gerusalemme, il premier ha mostrato con orgoglio una mappa con le 4mila case già costruite nella zona e le 2mila in costruzione.

“Era un modo per fermare Betlemme dall’avvicinarsi a Gerusalemme,” ha confessato, confermando che con l’autorizzazione del 1997 per le prime costruzioni a Har Homa, il suo intento era stato quello di ostacolare la fondazione di un eventuale stato palestinese che potesse avere Gerusalemme come capitale.

Quando l’Autorità Nazionale Palestinese tentò di far condannare l’atto dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il governo israeliano fu protetto dal veto degli Stati Uniti.

Dopo queste dichiarazioni e una presa di posizione così netta riguardo la soluzione dei due stati però, Netanyahu rischia di isolare Israele dalla comunità internazionale, e in particolare proprio dagli Stati Uniti, la cui alleanza con lo stato di Israele comincia ad apparire sempre più fragile.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas
Esteri / Vittoria per Julian Assange: può fare appello contro l’estradizione negli Usa
Esteri / Iran: cosa può accadere ora dopo la morte del presidente Raisi
Ti potrebbe interessare
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas
Esteri / Vittoria per Julian Assange: può fare appello contro l’estradizione negli Usa
Esteri / Iran: cosa può accadere ora dopo la morte del presidente Raisi
Esteri / Cosa sappiamo finora sull'incidente del presidente iraniano Raisi
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore capo chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas. Israele: "Uno scandalo". Biden: "Oltraggioso". Hamas: "Equipara vittime e carnefice"
Esteri / Iran: Mokhber presidente ad interim. Ali Bagheri nominato ministro degli Esteri. Domani i funerali di Stato. Aperta un'indagine sull'incidente. Il Consiglio di Sicurezza Onu osserva un minuto di silenzio
Esteri / Guerra in Ucraina, Kiev: “I russi hanno perso 10.000 uomini in una settimana”
Esteri / Ultimatum di Gantz a Netanyahu. L’Onu: 800 mila persone in fuga da Rafah. Al Jazeera: 64 morti a Gaza nelle ultime 24 ore
Esteri / Guerra in Ucraina, Mosca: eliminati nel Donbass 125 militari ucraini in 24 ore
Esteri / Televisione israeliana: sospese le trattative su ostaggi. Attaccata petroliera al largo dello Yemen. Idf: "Ucciso Khamayseh"