Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Covid, Israele presta all’Autorità nazionale Palestinese oltre un milione di vaccini Pfizer in scadenza

Immagine di copertina
Credit: EPA/MOHAMMED SABER/ANSA

Israele concederà in prestito all’Autorità nazionale Palestinese (Anp) oltre un milione di dosi del vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer/BioNTech, che stanno per scadere. L’annuncio è arrivato oggi dall’ufficio del primo ministro israeliano, Naftali Bennett, in una nota congiunta con i ministeri della Difesa e della Sanità. L’Anp si è impegnata a restituire lo stesso numero di dosi allo Stato ebraico tra settembre e ottobre, non appena consegnate da Pfizer.

S&D

L’obiettivo dell’accordo, secondo il comunicato dell’ufficio del premier israeliano, è “aiutare i palestinesi nella campagna di vaccinazione contro il Coronavirus“. “Il piano è stato approvato sulla base del fatto che l’attuale scorta di vaccini israeliana è sufficiente per le attuali esigenze nazionali”, si legge nella nota. Secondo il locale ministero della Sanità, Israele consegnerà ai palestinesi una cifra compresa tra 1 e 1,4 milioni di dosi.

L’intesa, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, è stata raggiunta ieri durante un incontro tra il nuovo ministro della Sanità, Nitzan Horowitz, e alcuni importanti funzionari del ministero. Stando a quanto riportato, la decisione di fornire i vaccini ai palestinesi era già stata presa dal precedente governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu, ma era ancora stata eseguita.

L’accordo segue mesi di intense critiche contro lo Stato ebraico da parte delle associazioni a difesa dei diritti umani, di vari esperti e medici per l’inadeguata assistenza di Israele nei confronti dei palestinesi nel corso della pandemia di Covid. Lo scorso mese, il direttore generale del ministero israeliano della Sanità, Chezy Levy, aveva esortato il governo ad aiutare l’Anp nella campagna vaccinale, affermando che non farlo avrebbe rischiato di minare i traguardi raggiunti dallo Stato ebraico in termini di immunizzazione contro il Coronavirus.

Tel Aviv ha finora rifiutato di impegnarsi in una campagna vaccinale a favore dell’intera popolazione palestinese, nonostante vari appelli delle ong israeliane, una petizione depositata presso l’Alta Corte di Giustizia e una serie di sollecitazioni da parte degli esperti. Secondo il governo dello Stato ebraico, in base agli accordi di Oslo, l’Autorità nazionale Palestinese è responsabile delle vaccinazioni in Cisgiordania, mentre la Striscia di Gaza è controllata da Hamas, un gruppo terroristico con cui gli israeliani non intendono collaborare.

Israele ha lanciato una tra le più rapide ed efficaci campagne di vaccinazione a livello mondiale, avendo già somministrato entrambe le dosi a oltre la metà della propria popolazione (più di 5,5 milioni su 9 milioni di abitanti), mentre l’Autorità nazionale Palestinese lotta per trovare i sieri e somministrare i vaccini alla popolazione. Secondo il Ministero della Salute palestinese, alla data del 14 giugno circa 436 mila persone (di cui appena 52 mila nella Striscia di Gaza) avevano ricevuto almeno una dose di vaccini anti-Covid, mentre quasi 260 mila avevano già fatto il richiamo.

Tra queste ultime figurano gli oltre 100 mila lavoratori palestinesi vaccinati a marzo dallo Stato ebraico perché in regolare contatto con i cittadini israeliani. Israele ha inoltre donato negli scorsi mesi un totale di 5 mila dosi di vaccini Moderna e 200 dosi di Pfizer agli operatori sanitari palestinesi, ma finora non sembrava voler fare di più.

Ad oggi, l’Anp riceve i vaccini anti-Covid per lo più attraverso l’iniziativa COVAX, un programma sostenuto dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per distribuire i vaccini anti-Covid ai Paesi poveri e a reddito medio basso. Il progetto può fornire dosi gratuite sufficienti per immunizzare fino al 20 percento della popolazione di ciascuna nazione partecipante. Le forniture finora consegnate all’Autorità nazionale Palestinese in Cisgiordania comprendono 100 mila sieri prodotti in Cina e 58 mila Sputnik V provenienti dalla Russia. La maggior parte delle dosi restanti sono AstraZeneca inviate tramite COVAX.

Nella Striscia di Gaza invece sono arrivate finora circa 111 mila dosi, di cui 50 mila (vari sieri) fornite da COVAX, 60 mila (Sputnik V) acquistate dagli Emirati Arabi Uniti in Russia e altre mille dosi del siero russo comprate direttamente dall’Anp. Inoltre, secondo l’Unicef, COVAX intende fornire ai palestinesi fino a un massimo di 400 mila dosi di AstraZeneca.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Esteri / Le elezioni Usa saranno un bivio tra guerra e pace
Esteri / La nuova mappa delle alleanze in Medio Oriente
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Perché nessuno ha fermato Netanyahu?
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele