Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’intervista alla bambina transgender spagnola di nove anni

Immagine di copertina

Nahiane, una bambina transgender di 9 anni, ha raccontato i suoi giorni a scuola quando per i suoi compagni era ancora un bambino

Nahiane è una bambina spagnola di nove anni e vive nei Paesi Baschi. Ma il suo nome non è sempre stato questo. Fino a poco tempo fa, Nahiane era infatti un bambino, Nahiar, per la sua famiglia e i suoi compagni di scuola, tranne che per se stessa.

Nahiane è una bambina transgender spagnola e, insieme alla madre, ha deciso di concedere un’intervista a un programma televisivo, lo scorso ottobre, per raccontare la sua esperienza, normalizzarla, e affrontare un tema ancora poco esplorato nella società, come la questione dell’identità di genere infantile. 

“Quando andavo a scuola, mia madre veniva a prendermi e io andavo da lei piangendo ogni giorno, perché non mi piaceva”, ha raccontato Nahiane, facendo riferimento agli episodi di bullismo vissuti a scuola, un ambiente che in un primo momento le è stato ostile. Le sue compagne, infatti, non volevano giocare con lei quando ancora era un maschio, e rifiutavano la sua compagnia. 

Nahiane, racconta nel video, ha sempre avuto le idee molto chiare e ha sempre saputo di essere una bambina. Sua madre, che ha seguito il cambiamento della figlia con una sessuologa che ha aiutato Nahiane e la sua famiglia a comprendere che cosa stava accadendo, ha spiegato come la figlia, sin da piccola, prediligesse il rosa e i giochi considerati “da femmina”. 

La famiglia di Nahiane ha cercato di ascoltarla e di lasciare esprimere la bambina, senza mai andarle contro. Quando la presentatrice ha chiesto alla bambina che cosa direbbe ai coetanei che stanno passando per la sua stessa situazione, Nahiane ha risposto: “Siate forti, lottate per essere voi stessi”. 

La madre della bambina ha raccontato come la famiglia si sia iniziata a preoccupare per il figlio quando questi aveva annunciato, a soli quattro anni, di voler morire perché non poteva essere una bambina. La associazione dei Paesi Baschi Chrysallis Euskal Herria ha aiutato Nahiane e la sua famiglia. 

— Leggi anche: Per la prima volta National Geographic pubblica in copertina una bambina transgender

(Qui sotto un frammento dell’intervista a Nahiane, in lingua spagnola, emessa dal programma televisivo Ahora!)

Ti potrebbe interessare
Esteri / David Grossman: "In Israele i miei libri buttati per strada dopo aver parlato di genocidio"
Esteri / Onu, il Consiglio di Sicurezza approva il piano di Trump per Gaza
Esteri / Tre uffici identici in altrettante città:
così Vladimir Putin camuffa la sua posizione
Ti potrebbe interessare
Esteri / David Grossman: "In Israele i miei libri buttati per strada dopo aver parlato di genocidio"
Esteri / Onu, il Consiglio di Sicurezza approva il piano di Trump per Gaza
Esteri / Tre uffici identici in altrettante città:
così Vladimir Putin camuffa la sua posizione
Esteri / Il cantante degli Eagles of Death Metal: “Al Bataclan quei figli di pu**ana ridevano e sparavano senza pietà”
Esteri / L’Ue apre un’indagine contro Google: “Declassa i contenuti dei media nelle ricerche”
Esteri / Il New York Times rivela le mail di Epstein: "Trump ha trascorso ore a casa mia con una delle ragazze"
Esteri / Visti negati a obesi e diabetici: le nuove regole
per i migranti dell'amministrazione Trump
Esteri / Miss Israele e l'occhiataccia lanciata a Miss Palestina: esplode la polemica
Esteri / Generazione Mamdani: il fronte dei sindaci progressisti che sfida i nuovi nazionalismi. Da Trump a Orban
Esteri / Lezioni per i giovani dalla rivolta della Generazione Z in Nepal