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Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia annunciano il ritiro dalla Convenzione internazionale di Ottawa per la proibizione delle mine antiuomo

Immagine di copertina
Studenti a Kiev, in Ucraina, seguono un corso di formazione sulla salute e la sicurezza, incentrato sul riconoscere le mine antiuomo e gli esplosivi. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

La raccomandazione proviene dai rispettivi ministri della Difesa, secondo cui questa decisione è "essenziale per valutare tutte le misure di difesa" alla luce delle "crescenti minacce militari agli Stati membri della Nato confinanti con Russia e Bielorussia"

I ministri della Difesa di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno raccomandato ai rispettivi governi il ritiro dalla Convenzione internazionale di Ottawa per la messa al bando delle mine antiuomo, alla luce delle “crescenti minacce militari agli Stati membri della Nato confinanti con Russia e Bielorussia”.

“Dalla ratifica della Convenzione sulla messa al bando delle mine antiuomo (Convenzione di Ottawa), la situazione della sicurezza nella nostra regione si è fondamentalmente deteriorata”, si legge in una nota congiunta firmata oggi dal ministro estone Hanno Pevkur e dai suoi omologhi lettone Andris Sprüds, lituana Dovilé Sakaliene e polacco Władysław Kosiniak-Kamysz. “Le minacce militari agli Stati membri della Nato confinanti con Russia e Bielorussia sono aumentate in modo significativo. Alla luce di questo instabile contesto di sicurezza caratterizzato dall’aggressione della Russia e dalla sua continua minaccia alla comunità euro-atlantica, è essenziale valutare tutte le misure per rafforzare le nostre capacità di deterrenza e difesa”.

La Convenzione di Ottawa del 1997, di cui fa parte anche l’Italia insieme ad altri 163 Paesi, vieta l’uso, lo stoccaggio, la produzione e la vendita delle mine antiuomo. Il ricorso a queste armi però è continuato anche durante la guerra in corso in Ucraina da oltre tre anni a causa dell’invasione russa. Malgrado anche Kiev, a differenza di Mosca (e degli Stati Uniti), abbia ratificato la Convenzione nel 1999, entrambe le parti in conflitto hanno fatto ricorso alle mine antiuomo. Nel 2023 gli Stati Uniti approvarono l’invio delle M18A1 Claymore all’Ucraina, il cui impiego però non è proibito dalle leggi internazionali, se fatte esplodere manualmente o da remoto. Nel novembre scorso poi la Casa bianca di Joe Biden decise di inviare a Kiev mine “non persistenti”, che dovrebbero permettere ai militari la disattivazione automatica.

“Riteniamo che nell’attuale contesto di sicurezza sia di fondamentale importanza fornire alle nostre forze di difesa flessibilità e libertà di scelta del potenziale utilizzo di nuovi sistemi e soluzioni d’arma per rafforzare la difesa del vulnerabile fianco orientale dell’Alleanza. Alla luce di queste considerazioni, noi, i ministri della Difesa di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, raccomandiamo all’unanimità di ritirarci dalla Convenzione di Ottawa”, prosegue la nota congiunta dei quattro ministri. “Con questa decisione, stiamo inviando un messaggio chiaro: i nostri Paesi sono preparati e possono utilizzare ogni misura necessaria per difendere il nostro territorio e la nostra libertà”.

I quattro Paesi però assicurano che intendono comunque rispettare il diritto internazionale e proteggere i civili durante i conflitti. “Nonostante il nostro ritiro, rimarremo fedeli al diritto umanitario internazionale, inclusa la protezione dei civili durante un conflitto armato. Le nostre nazioni continueranno a sostenere questi principi, affrontando al contempo le nostre esigenze di sicurezza”, conclude il comunicato congiunto. “Apprezziamo la comprensione e il supporto di tutti gli alleati e partner che riconoscono le terribili sfide alla sicurezza che stiamo affrontando e rispettano la nostra decisione in merito”.

“La decisione dell’Estonia è stata adottata in solidarietà con i Paesi della regione”, si legge in un comunicato separato diramato dal ministero della Difesa di Tallin, secondo cui “è essenziale valutare tutte le misure di difesa”. “Tuttavia, l’Estonia al momento non ha in programma di utilizzare mine antiuomo”. “Stiamo valutando seriamente tutte le opzioni per rafforzare le capacità di deterrenza e difesa della Lettonia”, gli ha fatto eco in una nota il ministro della Difesa di Riga, Sprüds. “Dobbiamo prepararci al fatto che la Russia continuerà a rappresentare una minaccia per la regione, indipendentemente da come si svilupperanno le ostilità in Ucraina. Il ritiro dalla Convenzione di Ottawa potrebbe potenzialmente consentire la produzione di mine antiuomo. Allo stesso tempo, continueremo a rispettare le norme internazionali e il diritto umanitario e a consultarci con gli alleati”.

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