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Home » Esteri

Il portavoce di Putin nel mirino dei falchi dopo aver parlato di “perdite significative” tra i soldati russi

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Guerra in Ucraina, il portavoce di Putin Dmitrij Peskov nel mirino dei falchi

Dmitrij Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, è finito nel mirino dei falchi del Cremlino dopo aver parlato di “perdite significative” tra i soldati russi nella guerra in Ucraina (qui gli ultimi aggiornamenti).

Intervistato dall’emittente Sky News lo scorso 7 aprile, Peskov aveva riconosciuto “significative perdite” in Ucraina definendole una “grave tragedia” e aveva auspicato che “l’operazione speciale” si concludesse presto grazie ai negoziati.

“Il nostro esercito sta facendo di tutto per portare a termine l’operazione. Ci auguriamo che nei prossimi giorni, nel prossimo futuro, l’operazione raggiunga risultati o si concluda a seguito di negoziati tra le delegazioni russa e ucraina” erano state le parole del portavoce di Putin.

Dichiarazioni che non sono piaciute ad Andrej Turchak, senatore e presidente del Consiglio generale del partito al potere Russia Unita, che ha affermato: “Quali sono le perdite ‘significative’? E quali le ‘non significative’? Che dire delle vittime di otto anni di genocidio del Donbass? E i nostri combattenti a Mariupol, che stringono i denti, salvano i civili sotto tiro e chiedono una vera denazificazione, non capiscono nulla di tragedie?”.

“Dobbiamo ammettere che Peskov è impreparato a essere l’addetto stampa del presidente durante le ostilità. Tanto è stato efficace in tempo di pace, quanto è indifeso, confuso e perso in tempi difficili! Le sue dichiarazioni danneggiano il morale dei nostri soldati!” ha invece affermato Aram Gabreljanov, presidente del cda di Izvestia.

Sul canale Telegram “Readovka”, che farebbe capo a Evgenij Prigozhin, imprenditore russo tra i più stretti consiglieri di Putin, invece, le dichiarazioni di Dmitrij Peskov vengono definite “demoralizzanti” e “non rispecchianti il quadro reale”.

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