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Home » Esteri

Germania, i risultati delle elezioni: vince la Cdu/Csu di Merz ma per governare serve l’accordo con Spd. AfD raddoppia i consensi ma resterà all’opposizione

Immagine di copertina
Il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz, leader della coalizione Cdu/Csu. Credit: Stefan Boness/Ipon/SIPA / AGF

Crollano i socialdemocratici del cancelliere uscente Olaf Scholz (-9,3% rispetto al 2021) e i Liberali (in calo dall'11,4 al 4,3%), fuori dal Bundestag come i rossobruni di Sahra Wagenknecht. Sfiora il 9% la sinistra radicale della Linke

Risultati elezioni Germania 2025: ecco chi ha vinto

Il leader della coalizione tra cristiano-democratici e cristiano-sociali (Cdu/Csu), Friedrich Merz, ha vinto le elezioni politiche anticipate tenute ieri, domenica 23 febbraio 2025, in Germania, ottenendo la maggioranza relativa dei voti e prenotando il posto di prossimo cancelliere a Berlino, mentre i socialdemocratici della Spd del capo del governo uscente Olaf Scholz hanno subito un crollo dei consensi, raddoppiati dall’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) guidata da Alice Weidel, diventata beniamina di Elon Musk, che malgrado uno storico secondo posto resterà però probabilmente esclusa dal prossimo esecutivo. Ottima affermazione anche per la sinistra radicale della Linke, anche grazie alla leader Heidi Reichinnek, che sfiora il 9% dei consensi, mentre limitano le perdite i Verdi della ministra degli Esteri uscente Annalena Baerbock e restano fuori dal Bundestag sia i Liberali che i rosso-bruni dell’Alleanza Sahra Wagenknecht.

Anche se il principale vincitore delle consultazioni è la partecipazione, visto che l’affluenza si è attestata all’83% rispetto al 76,6% del 2021, per formare un governo a Berlino servirà comunque una coalizione tra i principali partiti. Pur guadagnando il 4,4% rispetto al 2021, l’alleanza cristiano-democratica guidata dal conservatore Friedrich Merz ha infatti ottenuto “solo” il 28,5% dei voti, pari a 208 seggi al Bundestag, insufficienti per formare un esecutivo monocolore. Al secondo posto l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) di Alice Weidel, che raddoppiando il risultato del 2021 (10,4%) registra un 20,8% dei consensi, lievemente inferiore alle attese, conquistando comunque 152 deputati alla Camera bassa del Parlamento, una vittoria storica per un movimento in aria di neonazismo.

Crollano invece i socialdemocratici della Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, che dal 25,7% del 2021 passa al 16,4%, ottenendo soltanto 120 seggi al Bundestag, sufficienti però per formare una fragile maggioranza con i cristiano-democratici di Merz. Risultati deludenti anche per gli altri partiti della cosiddetta “Coalizione semaforo” andata al potere quattro anni fa. Ma se i Verdi della ministra degli Esteri uscente Annalena Baerbock sono riusciti a limitare le perdite, conquistando comunque 85 deputati grazie alla scelta dell’11,6% dei votanti (rispetto al 14,7% del 2021), i Liberali dell’ex ministro delle Finanze Christian Lindner (che a novembre aveva rotto il patto di coalizione) non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%, fermandosi al 4,3%, un vero e proprio crollo rispetto all’11,4% di quattro anni fa.

Fuori dal Bundestag anche i rosso-bruni dell’Alleanza Sahra Wagenknecht (Bündnis Sahra Wagenknecht – BSW), un movimento nato 13 mesi fa da una costola del partito di sinistra Die Linke, che si è attestato al 4,97% dei consensi, sfiorando di un soffio l’ingresso alla Camera bassa del Parlamento tedesco. Risultato contrario invece per la sinistra radicale, che grazie alla giovane leader Heidi Reichinnek ha ottenuto l’8,8% dei voti, quasi raddoppiando i consensi rispetto al 4,9% del 2021.

Ma cosa succederà ora? Da questa mattina sono già cominciati i negoziati tra i principali partiti in Germania. Malgrado la “mano tesa” dall’AfD di Alice Weidel al prossimo cancelliere Friedrich Merz, a cui la leader dell’estrema destra ha ricordato la convergenza dei rispettivi programmi, soprattutto in materia economica e di lotta all’immigrazione, al momento l’alleanza cristiano-democratica tra Cdu e Csu sembra guardare a una nuova edizione della “grande coalizione” con i socialdemocratici, una soluzione resa possibile dal mancato ingresso al Bundestag dei seguaci di Sahra Wagenknecht, che se avessero conquistato lo 0,03% necessario per eleggere i propri deputati avrebbero reso impossibile una maggioranza tra Cdu/Csu e Spd.

Numeri alla mano però cristiano-democratici e socialdemocratici avrebbero una maggioranza di soli 12 deputati, controllando 328 su un totale di 630 seggi al Bundestag. Un risultato sufficiente per far nascere un nuovo esecutivo, che però si troverebbe probabilmente a dover cercare nuovi consensi in Parlamento sui singoli provvedimenti, pescando magari tra le fila dei Verdi per quanto riguarda le politiche europee e l’atteggiamento nei confronti di Stati Uniti e Russia (soprattutto in relazione alla guerra in Ucraina) e, chissà, forse anche tra quelle di AfD per la stretta sull’immigrazione tanto cara sia a Merz che a Weidel.

Elezioni 2025 in Germania: i risultati in breve

  • Cdu/Csu – 28,5% (208 seggi)
  • Alternative für Deutschland (AfD) – 20,8% (152 seggi)
  • Spd – 16,4% (120 seggi)
  • Verdi – 11,6% (85 seggi)
  • Die Linke – 8,8% (64 seggi)
  • Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW) – 4,97% (nessun seggio)
  • Liberali – 4,3% (nessun seggio)
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