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Mosca ha allertato la Thailandia per la presenza di dieci presunti membri dell’Isis nel Paese

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L'avvertimento è arrivato tramite un documento riservato, in cui si legge che i siriani sospettati potrebbero organizzare attentati contro i turisti russi

I servizi segreti russi hanno inviato un documento segreto alle unità speciali della polizia thailandese per avvertire Bangkok della presenza nel Paese di dieci cittadini siriani probabilmente collegati all’Isis.

S&D

Il documento, che è stato diffuso dai media thailandesi nonostante fosse classificato come urgente e confidenziale, avverte le autorità del Paese circa la possibilità che i dieci presunti terroristi possano organizzare attentati in Thailandia contro i turisti russi, particolarmente numerosi a ridosso del periodo natalizio e del capodanno.

“Lo scopo dei terroristi”, si legge nella lettera, “è quello di creare incidenti contro i turisti russi e destabilizzare l’alleanza tra Thailandia e Russia”.

Secondo le notizie in possesso dei servizi segreti russi, i dieci siriani sarebbero entrati in Thailandia tra il 15 e il 31 ottobre 2015, raggiungendo separatamente la città di Pattaya, sulla costa nordorientale, la provincia insulare di Phuket e la capitale Bangkok.

Pur ribadendo l’autenticità della lettera, la polizia thailandese ha dichiarato che l’allarme russo sarebbe l’unico ricevuto circa la presenza di terroristi dell’Isis nel Paese.

I vertici delle forze dell’ordine della Thailandia hanno poi sottolineato che al momento non sono in possesso di nessuna informazione circa l’identità, le attività e la posizione dei dieci sospetti nel Paese.

Secondo i dati resi noti dall’ufficio immigrazione, tutti i 21 siriani rimasti nel Paese dei 231 entrati in Thailandia in ottobre sarebbero registrati e non presenterebbero irregolarità: “Non abbiamo nessuna informazione su un loro eventuale collegamento con l’Isis”, ha dichiarato uno dei responsabili dell’ufficio. 

L’avvertimento dei servizi segreti russi ha fatto alzare il livello della vigilanza. Secondo il responsabile regionale dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), l’eventualità che ci possano essere persone collegate col terrorismo islamico, nel Paese, sarebbe estremamente probabile perché ci sarebbe “un collegamento preciso tra il sudest asiatico e la Siria”, cosa che rende possibile il fatto che gli estremisti transitino attraverso la Thailandia per raggiungere il Medioriente.

Il responsabile dell’Unodc ha sottolineando la necessità di una maggiore sinergia tra Bangkok e i Paesi confinanti nella lotta al terrorismo. Secondo l’ufficio, il numero di foreign fighters presenti in Thailandia si aggirerebbe intorno alle 700-1000 unità.

Il direttore generale del Consiglio nazionale thailandese per la sicurezza Thawip Netniyom ha assicurato che le forze dell’ordine thailandesi non hanno riscontrato nessuna anomalia. 

Per la Thailandia, le parole di Mosca rappresentano un avvertimento importante, soprattutto in un periodo dell’anno in cui le spiagge e i resort del Paese si preparano ad accogliere milioni di turisti russi e non solo, con grande beneficio dell’economia.

(Qui sotto nell’immagine: il documento inviato dai servizi segreti russi al governo thailandese)

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