Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:33
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Coronavirus, l’Europa sottovalutò il rischio pandemia tre giorni prima del caso Codogno: il documento

Immagine di copertina

Coronavirus: “L’Ecdc sottovalutò il rischio pandemia tre giorni prima del caso Codogno”

Il 18 e il 19 febbraio scorsi in Svezia, a Solna, si tenne una riunione del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Meno di tre giorni dopo, a Codogno, venne individuato e riconosciuto il primo caso di Coronavirus nel nostro Paese, dando così inizio ad un incubo che dura da mesi. Il virus stava già circolando in gran parte del Nord Italia, e dopo qualche settimana la sua diffusione sarebbe stata evidente anche nel resto d’Europa.

Eppure nel corso di quell’importante vertice di febbraio, i membri del Consiglio consultivo dell’Ecdc, i tutori europei della sanità pubblica, minimizzavano i rischi per la salute pubblica causati dal Covid-19. Una pandemia mondiale che finora ha causato centinaia di migliaia di morti e inferto un duro colpo all’economia del Paese. Dei 130 punti conclusivi della riunione, infatti, il Coronavirus ne riguarda solo 20, come testimonia il documento finale di cui sono venuti in possesso Repubblica e El País.

Coronavirus, Fase 2: l’aeroporto di Bergamo riapre ai passeggeri

 

 

Al momento del vertice dell’Ecdc, in Europa ci sono già 45 casi accertati, tra cui i due turisti cinesi a Roma. Eppure per il Centro europeo si tratta di casi locali con infezioni “che sembrano essere lievi”. Per questo secondo l’organismo il rischio per la popolazione viene classificato come “basso” e il rischio per il sistema sanitario come “basso o moderato”.

Dal documento si legge come i rappresentanti di Paesi come Austria e Slovacchia invitano a non terrorizzare la popolazione, mentre per l’esponente tedesco la strategia finora adottata “non ha funzionato perché le malattie non rispettano i confini”. La rappresentante italiana Silvia Declich dell’Istituto superiore di Sanità si chiede “se gli asintomatici possano trasmettere la malattia e se vadano messi in quarantena”. Inoltre sottolinea come l’arrivo di maggiori dati avrebbe potuto cambiare le cose: “E questo – aggiunge – può accadere molto rapidamente, con un impatto significativo”.

Nel corso del vertice si discute anche della carenza di dispositivi di produzione individuali (Dpi), ma non si prepara un piano per fronteggiare l’emergenza. Inoltre si mettono a punto solo i criteri che i pazienti da sottoporre a tampone devono soddisfare: devono aver viaggiato a Wuhan. Criteri molto blandi che cambieranno solo il 25 febbraio, quattro giorni dopo le prime due morti in Italia.

CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: TUTTI I NUMERI

Leggi anche: 1. Casi simil-Covid: “Rilevati pazienti con pochi sintomi, tamponi negativi e polmoniti interstiziali in corso” / 2. Coronavirus, positivi i test sul vaccino negli Usa: “Persone sviluppano anticorpi come previsto” / 3. Fase 2, come è andato il primo giorno di riaperture a Roma e Milano

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
Ti potrebbe interessare
Esteri / Visti negati a obesi e diabetici: le nuove regole
per i migranti dell'amministrazione Trump
Esteri / Miss Israele e l'occhiataccia lanciata a Miss Palestina: esplode la polemica
Esteri / Generazione Mamdani: il fronte dei sindaci progressisti che sfida i nuovi nazionalismi. Da Trump a Orban
Ti potrebbe interessare
Esteri / Visti negati a obesi e diabetici: le nuove regole
per i migranti dell'amministrazione Trump
Esteri / Miss Israele e l'occhiataccia lanciata a Miss Palestina: esplode la polemica
Esteri / Generazione Mamdani: il fronte dei sindaci progressisti che sfida i nuovi nazionalismi. Da Trump a Orban
Esteri / Lezioni per i giovani dalla rivolta della Generazione Z in Nepal
Esteri / La rivolta mondiale della Generazione Z: quando i giovani riscoprono la politica in piazza
Esteri / Dai patron delle Big Tech ai leader delle grandi potenze: i super-ricchi vogliono vivere per sempre
Esteri / America su, Europa giù: dove si è fermato l’ascensore sociale per i giovani in Occidente
Esteri / La disaffezione per la politica non è invincibile: la lezione per la sinistra che arriva da New York (di R. Parodi)
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / “Perché i soldi per ricostruire Gaza non li mette Israele?”: giornalista licenziato dopo aver posto questa domanda su Israele