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Home » Esteri

Consiglio europeo sul Recovery Fund, niente accordo nel primo giorno di trattative | DIRETTA

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Credits: ANSA/FILIPPO ATTILI - uff. stampa Presidenza Consiglio dei Ministri

Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, ultime notizie | DIRETTA

Oggi, venerdì 17 luglio 2020, a Bruxelles si riunisce il Consiglio europeo straordinario: i capi di Stato e di governo dell’Unione europea si incontrano fisicamente per la prima volta da febbraio, dopo la pandemia da Coronavirus, con l’obiettivo di trovare finalmente un accordo sul Recovery Fund, il piano comunitario di aiuti economici (750 miliardi di euro, di cui 500 di trasferimenti e 250 di prestiti) per i Paesi in ginocchio a causa del Covid-19. Il Consiglio europeo si riunirà anche domani, sabato 18 luglio: saranno due giorni molto importanti soprattutto per l’Italia, uno degli Stati più interessati a ricevere gli aiuti del Recovery Fund. Eppure, un accordo totale sembra ancora lontano, soprattutto per la resistenza dei Paesi frugali del Nord, restii sul tema degli aiuti a fondo perduto e della condivisione del debito. Di seguito, tutte le ultime notizie in diretta sul Consiglio europeo di oggi.

Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, la diretta

18 luglio, ore 7,28 – Trattative fallite nel primo giorno di vertice. “Nulla è incrollabile nella vita, vediamo domani”. Così Giuseppe Conte congeda i cronisti che gli chiedono dei “veti olandesi” e delle resistenze che hanno portato alla fumata nera tra i Ventisette nella prima giornata di lavori del consiglio europeo straordinario cui è affidato il difficile negoziato sul ‘Next generation Ue’.

Delusione dal presidente del Consiglio per il fallimento del primo round di trattative, durato circa 14 ore. “Abbiamo ancora da lavorare perché le divergenze ancora ci sono”, riconosce. Ai cronisti che gli chiedono se “si accontenta” della proposta al vaglio del Consiglio europeo, il premier risponde: “No, nonostante l’impegno generoso, riteniamo che non sia spendibile: riguarda più che altro la governance, la fase attuativa dei piani di Recovery. Ci sono anche altri aspetti su cui siamo discutendo”. “Abbiamo avanzato una proposta italiana alternativa”, spiega, che prevede “un coinvolgimento anche del consiglio nella governance del Recovery “ma rispettoso delle prerogative della commissione, a cui in base alle previsioni comunitarie spetta la prerogativa sull’attuazione del bilancio”. “Su questo non si può transigere – scandisce -: è una funzione che i trattati attribuiscono alla commissione. La nostra era una proposta che comunque consentiva al consiglio di elaborare da parte della commissione una maggiore attenzione. Nulla di più”.

“L’italia è molto ambiziosa anche perchè difende una proposta della commissione e della prerogative della commissione – conferma -. Siamo disponibili a entrare nella logica di revisione di qualche dettaglio. Non siamo assolutamente disponibili ad accettare una soluzione di compromesso che alteri non solo l’equilibrio tra le istituzioni europee – questo per noi e’ una linea rossa – ma anche l’ambizione per quanto riguarda l’ammontare del intervento del Recovery” pari a 750 miliardi di euro e “il bilanciamento, l’equilibrio interno tra sussidi e prestiti”. “La Germania ha avuto un grande ruolo – aggiunge -: nel dibattito interno tedesco c’era molta contrarietà verso” il Recovery fund. “La leadership della Merkel ha avuto un grande ruolo per orientare questa soluzione”, ha insistito il premier, rispondendo alle domande dei cronisti. “La Germania, con la Francia, ha proposto anche ufficialmente i 500 miliardi come sussidi: la Germania sta esercitando un grande ruolo ma ci sono ancora dettagli su cui metterci d’accordo”, conclude. E proprio con la cancelliera tedesca, Conte si ferma a parlare nella notte, dopo averla incontrata al bar dell’albergo dove entrambi soggiornano a Bruxelles.

Ore 20,25 – Gualteri: “Moderatamente fiducioso” – “Si sta seriamente tentando di chiudere a oltranza, il che è positivo, un negoziato difficile ed è difficile fare previsioni, ma sono moderatamente fiducioso, siamo determinati a batterci per il miglior risultato possibile”: lo ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ospite del TgLa7, parlando del vertice Ue. Gualtieri, poi, ha spiegato che “la nostra linea rossa è che il Recovery Fund deve essere adeguato alla sfida, servono risorse significative con eurobond e utilizzate sulla base del metodo comunitario, e non con veti di Paesi membri verso altri, questo sarebbe improprio”.

Ore 19,00 – Olanda a Conte: “Situazione richiede soluzioni eccezionali” – “Questa è una situazione eccezionale che richiede una solidarietà eccezionale e soluzioni eccezionali”. Questa la risposta dell’Olanda, secondo quanto riferito da fonti ufficiali dell’Aia, alle parole del premier italiano Giuseppe Conte.

Ore 18,30 – Conte a Rutte: “Tua proposta impraticabile” – La proposta del primo ministro olandese Mark Rutte sulla governance del “Next Generation Ue” è “incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico”. È quanto ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stando a quanto si apprende da fonti italiane. Da quanto viene riferito, durante il consiglio europeo, il premier ha fatto un intervento “molto forte e articolato sul piano giuridico”.

Ore 17,50 – Riunione sospesa, al via bilaterali tra leader – Nel corso del summit a Bruxelles, “a seguito di due giri di discussioni approfondite su diverse questioni relative sia al quadro finanziario pluriennale che al Recovery Fund, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha chiesto una pausa fino alla cena, fissata per le ore 20”. Nel frattempo, Michel “organizzerà consultazioni in formati più piccoli” e dunque dando il via alle discussioni bilaterali o in gruppi ristretti di Paesi.

Ore 10,20 – Rutte: “Possibilità di accordo sotto il 50%” – “Per ora non sono ottimista. Ma non si sai mai. Nessuno è disposto a riunirsi per un altro” vertice. Lo dice il primo ministro olandese, Mark Rutte, prima dell’inizio del Consiglio europeo a Bruxelles. “Ci sono meno del 50 per cento delle possibilità che il Consiglio europeo raggiunga un accordo”, ha concluso il premier olandese.

Ore 10,00 – Conte: “Superare divergenze interesse di tutti” – “Ho piena consapevolezza delle divergenze esistenti ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle, non nell’interesse della comunità nazionale italiana, dei cittadini italiani, che hanno sofferto molto e stanno soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo arrivo al consiglio europeo straordinario sul ‘Next generation Ue’.

Ore 09,25 – Macron: “Serve solidarietà in Europa” – “È un momento verità per l’Europa, viviamo una crisi inedita non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale che richiede una grande solidarietà e ambizione”. Così il presidente francese Emmanuel Macron prima dell’inizio del vertice Ue a Bruxelles. “Francia e Germania hanno raggiunto un accordo”, ha ricordato con riferimento al Recovery Fund da 500 miliardi di sussidi, inizialmente proposto da Parigi e Berlino. Tale idea “è servita come base per la proposta della Commissione e le prossime ore sono assolutamente decisive per trovare un compromesso”, ha aggiunto Macron. Sugli esiti dell’incontro, il presidente francese si dice “fiducioso ma prudente”. “Assieme alla cancelliera Merkel e il presidente (del Consiglio europeo, ndr) Michel faremo di tutto perché si arrivi a un accordo”, ha concluso.

Ore 09,20 – Michel: “Negoziato difficile” – “E’ un negoziato difficile”, “ma sono convinto che con coraggio politico è possibile arrivare a un accordo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, arrivando al vertice Ue.

Ore 07,45 – L’appuntamento per i vari leader europei a Bruxelles è intorno alle 08,45, quando inizieranno i primi arrivi, scaglionati per permettere il distanziamento sociale. Il Consiglio inizierà ufficialmente alle 10, dopo il tradizionale discorso del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Al termine di oggi si terrà poi una conferenza stampa, nella quale verranno illustrati i lavori del giorno e si capirà quanto si è vicini a un accordo.

Le posizioni in campo

Il vertice di oggi e domani tra i capi di Stato e di governo dell’Unione europea potrebbe portare a dei significativi passi avanti sulla trattativa sul Recovery Fund. Eppure, secondo molti analisti, difficilmente si troverà un’intesa definitiva già in questi due giorni. Ancora tante, infatti, le differenze di vedute tra le varie delegazioni. Soprattutto tra i Paesi del Sud (Italia in testa) che sarebbero tra i principali beneficiari del pacchetto di aiuti e gli Stati del Nord, rigoristi e contrari agli aiuti a fondo perduto.

Il nodo principale è rappresentato da una richiesta dell’Olanda: il Paese guidato dal premier Mark Rutte chiede infatti che il via libera del Consiglio ai piani nazionali di riforma e resilienza, necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, avvenga all’unanimità e non a maggioranza qualificata. In questo modo, praticamente, ciascuno Stato membro avrebbe un diritto di veto sui piani nazionali degli altri 26. La trattativa riguarderà però anche altri temi: il totale complessivo del piano e quello del bilancio, l’equilibrio tra prestiti e trasferimenti e le nuove risorse proprie per il bilancio Ue.

La base di partenza della trattativa sarà la proposta di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che settimana scorsa ha provato a mediare tra le diverse posizioni in campo (la sua soluzione prevede che i Paesi trattino con la Commissione europea su come questi fondi vengano spesi e che alla fine il Consiglio debba decidere con maggioranza qualificata). Ieri il premier Giuseppe Conte ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron: “Non è in gioco – ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano – una pronta ripresa per la Spagna o per l’Italia, per il Portogallo o per la Francia, ma una pronta ripresa per l’Europa. La posta in gioco è la leadership europea, la competitività dell’Unione Europea nel mondo globale. Se pensiamo di stare a discutere su qualche miliardo in più o in meno, di qualche condizionalità in più o in meno, chiaramente perderemo la sfida della competizione con la Cina, con gli Usa e con il mondo globale. Con la Francia, e con altri Paesi dell’Ue, condividiamo la necessità” che un accordo sull’Mff 2021-27 e sul Recovery Plan “sia finalizzato al più presto”.

Cos’è il Recovery Fund

Il Recovery Fund è un un nuovo fondo da istituire a livello comunitario, gestito dalla Commissione europea o, in alternativa, dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Il fondo raccoglierebbe sul mercato 1.074 miliardi di euro attraverso l’emissione di obbligazioni, i cosiddetti Recovery bond (o Ursula bond, dal nome della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen). Questi bond sarebbero garantiti dal bilancio europeo del settennato 2021-2027 incrementato con nuove contribuzioni dirette da parte degli Stati membri. Il pacchetto di aiuti comprende anche “Next Generation Eu”, un piano per la ripresa da 750 miliardi di euro (500 di trasferimenti e 250 di prestiti). Le somme così raccolte sarebbero poi girate ai singoli Stati tenendo conto del livello di gravità di ciascuna situazione a causa del Coronavirus: in altre parole, i paesi più in difficoltà a causa del Covid (come Italia e Spagna) riceverebbero più risorse di altri. Il Recovery Fund è una sorta di compromesso tra la posizione di chi è favorevole a una mutualizzazione dei debiti a livello europeo (Italia e Spagna in primis, ma anche Francia) e chi è rigidamente contrario a una condivisione dei rischi (Germania, Olanda e i Paesi baltici).

Leggi anche:

1. Rutte si dice “pessimista” su un accordo sul Recovery Fund e prepara le barricate in vista del vertice tra i leader Ue / 2. Conte e la trattativa sul Recovery Fund: i nodi ancora da sciogliere / 3. Consiglio europeo, via libera al Recovery fund: cosa prevede l’accordo

4. In Europa la differenza tra paesi non è nord/sud ma indebitati e poco indebitati / 5. Carlo Cottarelli a TPI: “Oggi non è il momento di risparmiare” / 6. Incontro Conte-Merkel, c’è l’accordo sul Recovery Fund: “Ma restano criticità”

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