Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“A 10 anni ho sparato per sbaglio a mia sorella”

Immagine di copertina
Sean Smith e sua sorella, Florida, 1989

“L’ultima immagine che ricordo è mia sorella che muore dissanguata davanti ai miei occhi”. Inizia così il tragico racconto di Sean Smith, che trent’anni fa, all’età di dieci anni, ha trovato la pistola di suo padre e, credendo si trattasse di un giocattolo, l’ha puntata contro la sua sorellina ferendola a morte.

Originario di Fort Lauderdale, Florida, Sean racconta la sua storia a BBC News. “Qualche giorno prima, nel nostro quartiere c’era stata una rapina e mio padre aveva tirato fuori la sua pistola e le aveva tolto la sicura”.

Omicidio commerciante Viterbo: trovato l’assassino

Pochi minuti prima della tragedia, Sean si trovava nel salone e stava cercando dei videogiochi. “Ho aperto il cassetto della scrivania di mio padre, non ho trovato i videogiochi ma una pistola”. Troppo piccolo per comprendere il rischio che stava correndo, Sean ha preso la pistola e ha iniziato ad armeggiarci come fanno i bambini con le armi di plastica.

“A quel punto, la mia sorellina è entrata nella stanza. Per gioco, le ho puntato la pistola e ho sparato. Lei è crollata a terra ed è morta davanti a me”. A nulla è servito il repentino intervento della madre di Sean, che ha immediatamente chiamato i soccorsi.

Sean ha raccontato di essere rimasto profondamente segnato da quell’episodio, così come tutta la sua famiglia. Ostracizzato dagli altri bambini a scuola, costretto a rispondere a domande come “La volevi uccidere davvero?”, Sean è diventato un adolescente autodistruttivo.

Florida: una nuova legge autorizza i professori a entrare in classe armati

“Credo che la mia vita abbia cominciato a riprendere senso quando ho saputo che sarei diventato padre”, confida. “All’improvviso ho sentito che dovevo essere responsabile per me, ma anche per un’altra persona”.

Oggi Sean ha quarant’anni e fa i conti ogni giorno con le conseguenze della sua azione involontaria.

Secondo il sito della BBC, nello stesso mese in cui si è verificata la tragedia di Sean Smith, in Florida altri due bambini sono morti e altri due sono rimasti feriti in circostanze simili.

Attualmente, circa 4.6 milioni di bambini americani vivono con una pistola carica e senza sicura in casa.

Camorra: sette fermi per gli indiziati dell’omicidio del 9 aprile
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”