Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:10
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Voglio che mi togliate quello che quest’uomo mi ha messo dentro”: stuprata a 11 anni, le negano l’aborto

Immagine di copertina
Credit: Matias Jovet/NurPhoto/AFP

Le femministe condannano le autorità che hanno ignorato l'appello della ragazza "per rimuovere ciò che quell'uomo ha messo dentro di me"

Bambina stuprata, aborto negato in Argentina A 11 anni è stata violentata dal compagno della nonna. È rimasta incinta di quel mostro, ma le autorità sanitarie le avrebbero negato l’aborto. Nonostante lo stupro. La storia terribile arriva dall’Argentina, ma ha già fatto il giro del mondo.

S&D

Poco più che una bambina, ha scoperto di essere incinta, nell’ospedale della cittadina in cui vive, nella provincia del nord di Tucumán. Subito, la ragazzina ha chiesto che si procedesse all’aborto, ma in Argentina l’interruzione di gravidanza è vietata. L’aborto, però, secondo una legge del 1921, è concesso solo nel momento in cui la vita della madre fosse in pericolo o in caso di violenza sessuale.

LEGGI ANCHE: “Viviamo all’inferno”: le donne in Argentina che chiedono di legalizzare l’aborto

Risulta quindi incomprensibile la scelta delle autorità sanitarie di negare l’aborto all’11enne, stuprata dal 65enne compagno della donna, con cui vive insieme ad altre due sorelle più grandi, da quando, nel 2015, le sorelle maggiori avevano subito abusi da parte del fidanzato della madre.

A raccontare questa storia è anche il Guardian, su cui si legge che a chiedere con forza che la ragazzina abortisse sono state anche la madre e le attiviste per i diritti delle donne. Ma tutto è stato vano. L’11enne è stata costretta a un cesareo al sesto mese di gravidanza.

Gustavo Vigliocco, segretario sanitario di Tucumán, ha insistito che la ragazzina non volesse abortire, ma questo è stato fermamente smentito dalle attiviste che hanno avuto accesso agli atti giudiziari. “Sono vicino sia alla ragazzina che a sua madre. L’11enne vuole continuare la gravidanza”, ha detto Vigliocco in un’intervista radiofonica.

LEGGI ANCHE: Come funziona il diritto all’aborto nei vari paesi del mondo

A quel punto, le possibilità che il bambino sopravvivesse erano ridotte al minimo. Quella subita dalla ragazzina è stata a tutti gli effetti una seconda imperdonabile violenza. Per ben due volte, la vittima avrebbe tentato di togliersi la vita. Allo psicologo avrebbe rivelato: “Voglio che togliate quello che quell’uomo ha messo dentro di me”.

La famiglia della ragazzina ha deciso di chiedere giustizia e solo oggi, alla 23esima settimana, è stato concesso il cesareo. La ginecologa che ha eseguito l’operazione ha ammesso di aver salvato “la vita di una ragazza di 11 anni che è stata torturata per un mese dal sistema sanitario provinciale”.

A opporsi alla procedura d’aborto è stata non soltanto una politica cieca di fronte al diritto delle donne di decidere sul proprio corpo, ma anche della chiesa, in un paese fortemente cattolico come l’Argentina. Chiesa e politica hanno ribadito con forza che venissero salvate sia la vita della mamma che del bambino. Intanto, nel paese ogni anno si contano 450mila aborti illegali, durante i quali la salute della donna è messa fortemente a repentaglio.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini