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Sono stati impiccati i seguaci della setta che organizzò l’attentato alla metro di Tokyo

Immagine di copertina
Il leader della setta, Shoko Asahara

Il 20 marzo 1995 gli adepti del culto apocalittico Aum Shinrikyo sparsero gas sarin in alcune stazioni della capitale: morirono 13 persone. Ventitre anni dopo per gli autori della strage è stata eseguita la pena di morte

In Giappone sono stati giustiziati i sette responsabili dell’attentato nella metropolitana di Tokyo del 20 marzo 1995, in cui morirono 13 persone e ci furono migliaia di feriti.

I sette facevano parte della setta religiosa Aum Shinrikyo. L’attentato, che fu perpetrato attraverso l’impiego gas sarin, è considerato il peggiore della storia del Giappone.

Nelle prime ore di oggi, venerdì 6 luglio 2018, i media locali hanno dato notizia dell’esecuzione per impiccagione di Shoko Asahara, 63 anni, leader della setta. Successivamente sono stati giustiziati gli altri sei condannati a morte.

La condanna a morte per impiccagione per Asahara era stata decisa dal tribunale nel 2004 e successivamente confermata dalla Corte Suprema giapponese alla quale si era appellato.

In Giappone le condanne a morte non vengono eseguite fino a quando il verdetto contro tutti gli imputati e i complici sono definitivi, senza ricorsi pendenti contro nessuno del gruppo.

I processi contro i membri della setta si sono conclusi nel gennaio di quest’anno, dopo che la Corte Suprema ha confermato l’ultimo verdetto.

Altri sei seguaci del gruppo, condannati all’ergastolo, sono in carcere.

I membri della setta sono stati accusati anche di diversi altri omicidi e di un precedente attacco con gas tossico nel 1994, in cui c’erano stati 8 morti e 600 feriti.

Il 20 marzo 1995 il gruppo rilasciò gas sarin sulla metropolitana di Tokyo.

Il gas, sotto forma liquida, fu messo in sacchetti di plastica avvolti da giornali che, in alcune stazioni prestabilite, furono forati dagli attentatori con la punta di ombrelli.

Mentre i membri della setta si allontanavano, la tossina si diffuse negli ambienti chiusi della metro, provocando sui passeggeri soffocamenti, paralisi, nausea e problemi agli occhi.

Tredici persone morirono e migliaia ebbero bisogno di cure mediche.

L’attacco generò schock in tutto il Giappone, un paese che si vantava di bassi tassi di criminalità e di una buona coesione sociale.

Asahara, il cui vero nome è Chizuo Matsumoto, fu arrestato due mesi dopo e in seguito finirono in manette altri dodici membri della setta.

Fondata nel 1984 dallo stesso Ashara, la setta Aum Shinrikyo (che tradotto significa “verità suprema”) è un gruppo spirituale che mescola credenze induiste e buddiste, con qualche richiamo alle profezie cristiane apocalittiche.

Asahara si dichiarò sia Cristo che primo “illuminato” dal Buddha.

La setta ottenne lo status ufficiale di organizzazione religiosa in Giappone nel 1989 e riscosse un considerevole seguito in tutto il mondo. Al suo apice aveva decine di migliaia di seguaci in diversi paesi, soprattutto Russia e Giappone.

Aum Shinrikyo si trasformò gradualmente in un paranoico culto dell’apocalisse, credendo che il mondo stesse per finire con una guerra globale e che solo i suoi seguaci sarebbero sopravvissuti.

Il culto andò in clandestinità dopo l’attacco del 1995, ma non è scomparso, finendo per ribattezzarsi Aleph o Hikari no Wa.

Ha ancora seguaci sia in Giappone che in tutto il mondo, in particolare in alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica.

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