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Il lato oscuro dell’uomo che ha sterminato la sua famiglia: “Aveva reazioni spropositate per cose banali”

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Il lato oscuro dell’uomo che ha sterminato la sua famiglia

Un uomo all’apparenza gentile ma che aveva già dato segnali di squilibrio: è ciò che emerge nelle ultime ore su Roberto Gleboni, il 50enne che a Nuoro, in Sardegna, ha sterminato la sua famiglia uccidendo la moglie Giusi Massetti, i figli Martina e Francesco, un vicino di casa, Paolo Sanna, e ferendo l’anziana madre e l’altro figlio.

Subito dopo la strage, infatti, diverse persone hanno descritto l’omicida come una persona tranquilla che non aveva mai dato problemi.

Ora, con il passare delle ore, però, affiorano nuove testimonianze, che forniscono un’altra descrizione dell’uomo, che lavorava come operaio forestale.

“Ora parlando anche con qualche condomino abbiamo saputo – racconta un vicino – che aveva delle reazioni sproporzionate per cose banali che succedevano nel condominio. Aveva messo in atto anche dei piccoli dispettucci sui contenitori della raccolta differenziata. Ma mica uno può prevedere una strage del genere anche perché quante persone strane conosciamo al mondo?”.

Un altro vicino, invece, ha raccontato: “Ieri mattina ho sentito un boato fortissimo prima degli spari, come se qualcuno avesse rovesciato un grosso mobile, poi ho sentito gli spari in sequenza rapida, saranno stati cinque o sei ma non ho immaginato che fossero spari su delle persone, pensavo a petardi o cose del genere. Poi purtroppo abbiamo scoperto la strage”.

C’è anche chi ha descritto Gleboni come un uomo che “spesso urlava. A volte sembrava prepotente e quasi esaltato”. Una vicina, invece, ha raccontato al Corriere della Sera che l’assassino, che dopo la strage si è tolto la vita, “era possessivo e aveva una mania di controllo smodata, soprattutto su moglie e figli”.

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