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Scuola, scontro nel governo: riapertura delle superiori rinviata all’11 gennaio

Immagine di copertina
Credit: Ansa

La ripresa delle lezioni in presenza per gli alunni delle scuole superiori, il cui inizio era previsto per il 7 gennaio, è slittata all’11 gennaio. Gli istituti riapriranno per il 50 per cento degli studenti e sempre che la situazione epidemiologica lo permetta. Le scuole elementari e medie riapriranno invece regolarmente giovedì 7 gennaio. È questo il compromesso raggiunto dal Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella notte, durante il quale si è consumato un duro scontro tra i componenti del governo.

Lo schieramento che fa capo alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, spalleggiata dalle ministre di Italia Viva Elena Bonetti e Teresa Bellanova, che spingeva per la riapertura il 7, si è scontrato con l’ala del Pd capeggiata dal ministro Dario Franceschini, che voleva una riapertura non prima del 15 gennaio. Dal canto loro, alcune Regioni – come Veneto, Friuli e Marche – avevano già iniziato a posticipare le aperture.

Il governo alla fine ha optato per la data dell’11 gennaio: sarà quindi in quel giorno che le scuole superiori riapriranno, con una didattica in presenza al 50 per cento. A favorire il compromesso  sono stati i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. Ma è tutt’altro che scontato che i governatori delle Regioni accetteranno questa nuova data.

La riapertura delle scuole superiori, in ogni caso, è subordinata all’esito del monitoraggio sull’indice Rt e le fasce di rischio, previsto per venerdì 8. Nelle regioni che dovessero diventare zona rossa, le scuole superiori resteranno chiuse anche dall’11 gennaio in poi, e si procederà esclusivamente con la didattica a distanza.

Leggi anche: La variante inglese è più diffusa tra i bambini: riaprire le scuole significherebbe favorire il virus (di Selvaggia Lucarelli)

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