Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Quatrani”, a 11 anni dal terremoto a L’Aquila un progetto fotografico racconta gli adolescenti cresciuti nella città proibita

Immagine di copertina
Credit: Danilo Garcia Di Meo

“Quatrani”, a 11 anni dal terremoto de L’Aquila un progetto fotografico racconta gli adolescenti

A 11 anni dal terremoto a L’Aquila un progetto del fotograto Danilo Garcia Di Meo, intitolato “Quatrani”, racconta la vita degli adolescenti cresciuti nel capoluogo abruzzese negli anni della ricostruzione. “Il termine quatrani in dialetto aquilano significa ragazzi”, spiega il fotografo. “Sono trascorsi più di dieci anni dal sisma che colpì L’Aquila e generò sfollati, feriti, morti. I bambini di allora, oggi diciottenni, sono cresciuti in questa “città proibita”, come viene comunemente definita. Di fatto, è una generazione di bambini urbani, cresciuti senza le strutture della città, privi di punto di riferimento e dei luoghi aggreganti che ogni città offre ai suoi figli”.

Danilo Garcia Di Meo è un reporter sociale di Roma. Formatosi all’Accademia di Belle Arti dove si è specializzato in Grafica e Fotografia, lavora come freelance con diverse associazioni per raccontare persone e luoghi spesso dimenticati.

“Questi ragazzi hanno trovato comunque un proprio spazio, la loro relazione è il luogo d’aggregazione, il rapporto che li unisce, nutre un’amicizia solida e profonda, alimentata sia da esperienze condivise, sia dal senso di mancanza e dalla loro indiscutibile resilienza affettiva e sociale”, racconta Garcia Di Meo, che nel suo lavoro ha riportato anche le voci degli adolescenti aquilani.

“Il terremoto è stato una sorta di anno zero. Le persone non dicono più “nel 2006”, dicono prima del terremoto, dopo il terremoto”, racconta uno di loro. “Dicono che l’Aquila era bella, ma come faccio io ad immaginarmela?”, si chiede un altro.

“Il sisma ha mutato la terra, le coscienze e ha forgiato le storie individuali e collettive, di una generazione costretta ad imparare a resistere, cercare e trovare risposte di vita”, scrive l’autore del progetto.

Ecco alcuni dei suoi scatti:

Leggi anche: Esclusivo TPI: Terremoto Centro Italia, vi riveliamo come il governo sta impedendo la ricostruzione

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Omicidio Mollicone, la testimone: “Serena ha litigato con un ragazzo il giorno della scomparsa”
Cronaca / Montepulciano, 23enne morto sul lavoro: è stato colpito al petto da un tubo di ferro
Cronaca / Milano, abusi su bambine in una scuola materna: maestro arrestato
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Omicidio Mollicone, la testimone: “Serena ha litigato con un ragazzo il giorno della scomparsa”
Cronaca / Montepulciano, 23enne morto sul lavoro: è stato colpito al petto da un tubo di ferro
Cronaca / Milano, abusi su bambine in una scuola materna: maestro arrestato
Cronaca / Napoli, traghetto da Capri urta banchina: una trentina i feriti, uno in codice rosso
Cronaca / Marco Luis (“il bodybuilder più pompato di sempre”) è morto a 46 anni per cause ignote
Cronaca / Armato a San Pietro: arrestato a Roma super ricercato
Cronaca / Come si entra nei Servizi segreti? Ecco il bando per nuovi 007
Cronaca / In 2 anni 32.500 posti in meno negli ospedali italiani
Cronaca / Desenzano del Garda, multato per aver pulito la spiaggia del lago: parte la colletta
Cronaca / Fa retromarcia e investe il figlio di un anno: il piccolo Matteo muore dopo due giorni di agonia