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Home » Cronaca

Omicidio Cecchettin, la Procura conferma l’appello per Turetta: chieste le aggravanti di crudeltà e stalking

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Nonostante la rinuncia del condannato, la Procura generale di Venezia ha deciso di procedere con il ricorso in secondo grado

Il processo d’appello nei confronti di Filippo Turetta, già condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, si farà: la Procura generale di Venezia, infatti, ha deciso di procedere con il ricorso in secondo grado. L’obiettivo è quello di ottenere il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking, escluse dalla sentenza di primo grado. L’eventuale riconoscimento delle aggravanti non cambierebbe la sentenza, dal momento che Turetta è già stato condannato alla pena massima, ma avrebbe comunque un grande valore simbolico. Il processo d’appello avrà inizio il 14 novembre nell’aula bunker di Mestre davanti alla Corte d’assise presieduta da Michele Medici.

Lo scorso ottobre, Filippo Turetta, in una lettera indirizzata alle autorità giudiziarie, aveva affermato di voler rinunciare al ricorso e accettare, così, la pena che gli è stata inflitta in primo grado. “In questo momento ho maturato la convinzione e sento il bisogno, spinto dai forti sensi di colpa che provo, di assumermi la piena responsabilità per quello che ho fatto, di cui mi pento ogni giorno” aveva scritto Filippo Turetta. Di recente, Gino Cecchettin, papà di Giulia, aveva escluso la possibilità di accogliere la sua istanza di giustizia riparativa: “Non è il momento di parlarne, soprattutto a ridosso del processo d’appello e senza che ci siano state né le scuse né la richiesta di perdono, mi sembra strumentale”.

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