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Processo Regeni, il gup accoglie la richiesta della Procura: “Deciderà la Corte costituzionale”

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Processo Regeni, il gup accoglie la richiesta della Procura: “Deciderà la Corte costituzionale”

Sarà la corte costituzionale a decidere il destino del processo sull’omicidio di Giulio Regeni. Il giudice dell’udienza preliminare oggi ha accolto la richiesta della procura di Roma, disponendo la tramissione alla consulta degli atti relativi al procedimento.

I pm avevano chiesto l’intervento della corte per valutare se si potrà procedere anche in assenza degli imputati. Un’impasse dovuto all’assenza di cooperazione da parte del Cairo, che non ha mai notificato gli atti ai quattro esponenti dell’intelligence egiziana accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Regeni a inizio 2016.

La richiesta riguarda la legittimità costituzionale della norma che impedisce di celebrare i processi se non si ha certezza che gli imputati sappiano di essere coinvolti. Secondo il procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Sergio Colaiocco la norma, contenuta nell’articolo 420 bis del codice di procedura penale, violerebbe sette articoli della costituzione ed è contraria anche a diversi trattati internazionali e risoluzione delle Nazioni Unite, come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Un parere favorevole della corte consentirebbe al processo di prendere il via, a più di sette anni dalla morte del ricercatore friulano.

“C’è una speranza in più, speriamo che questa sia la volta definitiva e che venga sancito che questo processo si può e si deve fare. Visto che noi diciamo sempre che Giulio ‘fa cose’, speriamo che Giulio possa intervenire anche in una riforma legislativa che consenta di non lasciare impuniti i reati di questa gravità quando gli stati non collaborano”, ha commentato Alessandra Ballerini, avvocata dei genitori di Giulio Regeni. “Non è una storia di famiglia ma è una storia che riguarda la dignità di questo paese e la sicurezza di tutti i cittadini nel mondo”.

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