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Home » Cronaca

Abruzzo, il parcheggio si paga in preghiere. Per un’ora di sosta 10 Ave Maria

Immagine di copertina

L'idea è venuta a un sacerdote di Avezzano, in provincia de L'Aquila

Abruzzo, il parcheggio si paga con le preghiere

In Abruzzo il parcheggio si paga con le preghiere. Succede ad Avezzano, nel vasto piazzale retrostante la chiesa della Madonna del Passo, in via don Minzoni. L’artefice dell’idea è il sacerdote Don Vincenzo De Mario.

Un modo originale per avvicinare i fedeli alla chiesa e forse pure alla preghiera.

Il parchimetro nel piazzale della chiesa che chiede preghiere invece di soldi ha un “tariffario” ben preciso: la sosta di un’ora “costa” 10 Ave Maria, quella di due ore 20 Ave Maria e via dicendo. Se si posteggia per più di cinque ore la tariffa è “assolta” recitando l’intero rosario. Per un veloce passaggio dentro la casa della Madonna del Passo, invece, a chi parcheggia l’auto per un quarto d’ora al massimo, è sufficiente un Padre Nostro.

“Spero che questo gesto, che vuole essere una semplice esortazione a pregare sia per la Madonna che per nostro Signore Gesù Cristo e rendere più agevole la frequentazione della chiesa usando il parcheggio interno stimoli una maggiore partecipazione dei parrocchiani alle funzioni religiose” ha detto Don Vincenzo.

Non è la prima trovata geniale del parroco. Don Vincenzo lo scorso marzo aveva coniato la “moneta della parrocchia”. Si trattava di un’iniziativa rivolta ai più piccoli. Andare a messa valeva due punti, a catechismo uno e così via per confessione e partecipazione alle altre attività della parrocchia. Dei veri e propri buoni che i ragazzi hanno potuto accumulare e spendere in dolci, giochi e gadget.

Qualche tempo invece fa aveva affisso fuori dalla sua parrocchia uno striscione con su scritto: “La Domenica è gratis”. Mentre in un’altra occasione aveva distribuito, all’interno della chiesa, dei volantini: “Dio vi ascolta, anche senza cellulari”.

Se i fedeli si allontanano, non resta che catturarli in qualche modo. A partire dal parcheggio sul retro. Se poi i fedeli, parcheggiata l’auto, vadano o meno in chiesa, resta un mistero.

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