Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:28
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Mafia Capitale, dissero il falso in aula: a giudizio l’ex braccio destro di Alemanno e una deputata Pd

Immagine di copertina
Antonio Lucarelli, ex braccio destro di Gianni Alemanno, e Micaela Campana, deputata Pd

Ci sarà un nuovo filone del processo su Mafia Capitale. La nuova inchiesta riguarderà quei testimoni che sono stati accusati dalla procura di Roma di aver dichiarato il falso, o di aver taciuto, durante il dibattimento di primo grado nell’aula bunker di Rebibbia.

Sono in tutto 13 le persone rinviate a giudizio per questo nuovo filone, che partirà il prossimo 13 novembre. Tra essi, anche alcuni nomi grossi, come quello di Antonio Lucarelli, che fu il braccio destro dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. O come quello di Micaela Campana, deputata del Pd.

Lucarelli rese la sua testimonianza in tribunale il 20 marzo 2017. In quell’occasione, secondo il gup Costantino de Robbio, “ha affermato, contrariamente al vero, di non conoscere Massimo Carminati, di non essere mai stato contattato dallo stesso nel periodo in cui ha svolto le mansioni di capo segreteria di Alemanno, di non aver subito da Carminati alcuna intimidazione e di aver avuto rapporti conflittuali con Salvatore Buzzi che, poi, ridimensionava nella rilevanza”.

Mafia Capitale, la sentenza d’appello: 18 anni e 4 mesi a Buzzi, 14 anni e 6 mesi a Carminati

Campana, invece, comparve davanti ai giudizi il 17 ottobre del 2016. Nel suo caso, l’accusa è quella di aver “negato reiteratamente numerose circostanze della sua vita politica e personale”, fra le quali “la richiesta rivolta a Buzzi di curare il trasloco per il cognato Nicolò Corrado”, “le ragioni dell’incontro del 4 aprile 2014 avuto con lui presso la sua abitazione” e i motivi per i quali “lo stesso Buzzi doveva rivolgersi al sottosegretario agli Interni Filippo Bubbico e se fosse per l’accoglienza di immigrati a Castelnuovo di Porto”.

Tra i rinviati a giudizio anche l’ex direttore del dipartimento promozione dei servizi sociali del Comune di Roma, Angelo Scozzafava, per un episodio di falso, e il pentito Roberto Grilli, che rispondeva di calunnia ai danni di un avvocato e di autocalunnia.

Gli imputati, inizialmente, erano 17: sono stati prosciolti dal gup Biagio Campanale, Maurizio Mattei, Maurizio Franchini e Angelo Chiorazzo.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Grandine distrugge il campo di tulipani, il proprietario in lacrime: “È finita” | VIDEO
Cronaca / Rubano un camper per gli screening cardiologici ma dopo poche ore lo restituiscono: “Scusateci”
Cronaca / Morto a 15 anni mentre simulava un incontro di boxe con gli amici. Il padre: “Inutile indagare oltre”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Grandine distrugge il campo di tulipani, il proprietario in lacrime: “È finita” | VIDEO
Cronaca / Rubano un camper per gli screening cardiologici ma dopo poche ore lo restituiscono: “Scusateci”
Cronaca / Morto a 15 anni mentre simulava un incontro di boxe con gli amici. Il padre: “Inutile indagare oltre”
Cronaca / Milano, 28enne muore dopo intervento per perdere peso. L’Humanitas: “Dimessa in buone condizioni”
Cronaca / Daniele Scardina, il fratello: “Non è più in pericolo di vita”
Cronaca / Cospito resta al 41bis: i giudici dicono no ai domiciliari
Cronaca / Infermiere accusato di molestie, la Cassazione riduce la pena: “Si è scusato”
Cronaca / Pandemia, l’allarme di Bill Gates: “Il mondo non è pronto alla prossima, stiamo facendo gli stessi errori”
Cronaca / Roccella Jonica, 650 migranti sbarcati dalla Libia: hanno evaso tutti i controlli
Cronaca / Avvelenò genitori con pennette salmone, il 21enne confessa in aula: “Spero di essere perdonato”