Chi è Emanuele Ragnedda, l’imprenditore che ha confessato il delitto di Cinzia Pinna: le sue bottiglie costano fino a 1.800 euro
Il 41enne fa parte della famiglia che ha fondato la nota cantina Capichera
Emanuele Ragnedda ha confessato il femminicidio di Cinzia Pinna, la ragazza di 33 anni della quale si sono perse le tracce dalla sera dell’11 settembre a Palau, in Gallura, il corpo è stato ritrovato in un casolare tra Arzachena e Palau. Originario di Arzachena, fa parte della famiglia che ha fondato la nota cantina Capichera, marchio sardo che ha reso noto il Vermentino di Gallura a livello internazionale. Figlio di Mario, tra i fondatori della prestigiosa etichetta ceduta di recente, e nipote di Francesco, Emanuele Ragnedda dopo aver mosso i primi passi nell’azienda di famiglia, ha poi intrapreso una strada autonoma. Ha fondato, infatti, ConcaEntosa, azienda agricola situata tra Arzachena e Palau. Il suo vino “Disco Volante” è diventato famoso per essere “il bianco più caro d’Italia”: prodotto in circa mille bottiglie, il suo costo varia dai 1.300 a 1.800 a bottiglia.
L’uomo, che si trova in stato di fermo accusato di omicidio e occultamento di cadavere, secondo quanto rivelato da La Nuova Sardegna avrebbe tentato la fuga a bordo di un piccolo gommone dal porto di Cannigione. Ragnedda, che era armato, si era poi successivamente rifugiato a casa dei genitori. Ancora non è chiaro ciò che è accaduto la sera in cui Cinzia Pinna è scomparsa. Gli inquirenti sono risaliti all’uomo grazie alle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la donna salire sull’automobile di un uomo: secondo gli investigatori quella vettura apparteneva proprio a Emanuele Ragnedda.