Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:17
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

L’accademia della Crusca boccia lo schwa: “Rende tutto un mucchietto di parole”

Immagine di copertina

L’accademia della Crusca boccia lo schwa, la piccola ‘e’ rovesciata da aggiungere alla fine di una parola che secondo alcuni potrebbe risolvere il problema della distinzione delle identità di genere nella lingua italiana.

“L’italiano si può rendere più inclusivo, ma le proposte per farlo devono rispettare le regole del sistema lingua, altrimenti la comunicazione non si realizza, e la lingua non funziona”. Sono le parole di Cecilia Robustelli, docente ordinaria di Linguistica italiana presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che da anni lavora con l’Accademia della Crusca. La ragione della contrarietà è anzitutto tecnica.

La grammatica

In un’intervista alla Dire, la professoressa ha spiegato che “la funzione primaria del genere grammaticale in un testo è permettere di riconoscere tutto ciò che riferisce al referente, cioè all’essere cui ci riferiamo, attraverso l’accordo grammaticale. Se si eliminano le desinenze scompaiono tutti i collegamenti morfologici, e il testo diventa un mucchietto di parole delle quali non si capisce più la relazione”.

Chi sostiene la ‘schwa’ ritiene che nella grammatica italiana il genere espresso dalle desinenze avrebbe il difetto di dare visibilità ai due soli generi maschile e femminile, ignorando tutti coloro che non si identificano in uno dei due. Robustelli ribatte che “il genere grammaticale viene assegnato ai termini che si riferiscono agli esseri umani in base al sesso. Il genere ‘socioculturale’, cioè la costruzione, la percezione sociale di ciò che comporta l’appartenenza sessuale, rappresenta un passaggio successivo”.

Riguardo l’introduzione di un simbolo schwa, la professoressa ha ribadito che così “si eliminano gli accordi tra le parole e si mina l’intera coesione testuale: e questo è un fatto grave”. Quando si realizzano cambiamenti in una lingua occorrerebbe innanzitutto chiedersi se il cambiamento sia in grado di funzionare, di assolvere allo scopo che un sistema linguistico deve compiere, cioè la comunicazione.

La battaglia

Robustelli non nega che questa proposta si “animata da buone intenzioni” ma ritiene che si irrealizzabile nella realtà della lingua italiana. Per raggiungere lo stesso scopo sarebbe più utile intensificare la discussione sul significato dei nuovi generi e approfondire le ragioni che ne motivano la richiesta di riconoscimento sociale: “È il discorso il luogo adatto a questo scopo, non la grammatica”.

Inoltre, per Robustelli l’introduzione di un simbolo al posto delle desinenze avrebbe la conseguenza di impedire il riconoscimento della presenza femminile nella società, quando è invece “fondamentale nella lingua italiana nominare donne e uomini con termini maschili e femminili e usare al femminile anche i termini che indicano ruoli istituzionali e professionali di genere femminile se sono riferiti a donne”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / In autostrada a 255 chilometri orari: la Polizia gli ritira la patente
Cronaca / Chico Forti è arrivato in Italia: Meloni lo accoglie all’aeroporto di Pratica di Mare
Cronaca / Morto Franco Di Mare: la malattia che ha colpito il giornalista
Ti potrebbe interessare
Cronaca / In autostrada a 255 chilometri orari: la Polizia gli ritira la patente
Cronaca / Chico Forti è arrivato in Italia: Meloni lo accoglie all’aeroporto di Pratica di Mare
Cronaca / Morto Franco Di Mare: la malattia che ha colpito il giornalista
Cronaca / Chi era Sofia Stefani, la vigilessa uccisa ad Anzola
Cronaca / L’ex comandante Giampiero Gualandi fermato per l'omicidio di Sofia Stefani
Cronaca / L’inizio della rissa in discoteca tra Fedez e Iovino ripreso dalle telecamere: un’ora dopo l’aggressione
Cronaca / Così Filippo Turetta ha pianificato la morte di Giulia Cecchettin
Cronaca / “L’Aeroporto di Roma Frosinone e il Futuro del Trasporto Aereo nel Lazio”
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate