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Coronavirus, guarita l’infermiera della foto simbolo: “Non vedo l’ora di tornare al lavoro”

Immagine di copertina

Elena Pagliarini, 43 anni, si era ammalata 5 giorni dopo lo scatto diventato un simbolo del personale sanitario allo stremo per l'emergenza Coronavirus

Coronavirus, guarita l’infermiera della foto simbolo: “Non vedo l’ora di tornare al lavoro”

La foto che la ritraeva stremata sulla scrivania del reparto dopo un turno al pronto soccorso di Cremona, con ancora addosso mascherina, guanti, camice e cuffia, era diventata un simbolo del lavoro degli operatori sanitari alle prese col Coronavirus. Ora l’infermiera Elena Pagliarini, 43 anni, è guarita dal Covid-19. “Non vedo l’ora di tornare al lavoro”, ha detto in un’intervista pubblicata su Cremonasipuo.it, il sito del sindaco Gianluca Galimberti.

“Sto benissimo, grazie al cielo non ho nessun disturbo, a parte la mancanza del gusto e dell’olfatto”, racconta Elena. “La quarantena è pesante ma mi ha dato modo di fare lunghe riflessioni, un lavoro di introspezione. Ho riscoperto il piacere di stare a casa e ritrovato quello di leggere. Per ammazzare il tempo ho sistemato gli armadi”. “Ho perso degli amici e il papà di uno di loro”, confessa. “Quando tutto questo finirà, dovremo guardarci intorno e vedere chi è rimasto. Ho paura che mancherà qualcuno di cui non mi sono accorta”.

Elena Pagliarini era risultata positiva cinque giorni dopo lo scatto che aveva fatto il giro del mondo. Dopo aveva cominciato la quarantena in casa, poi, dopo alcune settimane, il tampone ha dato esito negativo e ora si attende il responso del secondo. A breve potrà tornare in corsia, all’Ospedale di Cremona: “Non vedo l’ora di tornare in mezzo ai miei colleghi e alla mia professione, una professione che adoro”, ha detto. “Quella foto non rappresenta la mia stanchezza ma la stanchezza e l’impegno di tutti i miei colleghi nella lotta al Coronavirus. Gli infermieri hanno uno spirito indomito, l’infermiere è un guerriero. Si pensa che faccia solo la flebo o il prelievo. Invece dietro a un infermiere c’è tanto, ci sono i rapporti con i familiari, una parola al paziente, una carezza. E’ l’infermiere il punto di riferimento”.

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