Coprifuoco a mezzanotte? L’alt di Speranza: chiede di posticipare al 24 maggio
Coprifuoco a mezzanotte? L’alt di Speranza: chiede di posticipare al 24 maggio
La riduzione di due ore del coprifuoco potrebbe entrare in vigore il 24 e non il 17 maggio. È la posizione del ministero della Salute che, secondo quanto riporta La Repubblica, chiede di ritardare di una settimana lo spostamento dalle 22 alla mezzanotte dell’inizio del coprifuoco, mentre all’interno della maggioranza i partiti di centrodestra e Italia Viva vogliono anticipare le riaperture.
Secondo il quotidiano, il ministro della Salute Roberto Speranza condivide le preoccupazioni del coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli riguardo la necessità di attendere il monitoraggio di venerdì 21 maggio per valutare l’impatto nelle due settimane precedenti delle riaperture introdotte a partire dal 26 aprile. Sarebbe troppo ravvicinato invece il monitoraggio di venerdì 14 maggio, che avrebbe dovuto dare il via libera allo spostamento dell’inizio del coprifuoco dalle 22 a mezzanotte a partire da lunedì 17 secondo quanto anticipato nei giorni scorsi. Secondo il Corriere della Sera, il governo intende comunque eliminare il coprifuoco dal 21 giugno.
La misura sarà discussa domani insieme ad altre proposte di riapertura dalla “cabina di regia”, l’organismo composto da ministri ed esperti che oggi invece dovrebbe discutere delle misure economiche per sostenere le attività colpite dalla pandemia. Speranza affronterà il tema anche con la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e la Conferenza delle regioni, che chiede di poter anticipare l’apertura di bar e ristoranti anche per il servizio al chiuso, attualmente prevista per il 1° giugno.
Altre possibili riaperture anticipate dalla stampa includono quelle dei centri commerciali nei fine settimana, forse dal 22 maggio e la ripresa dei matrimoni potrebbero ripartire dal 15 giugno o dal 1° luglio.
Dal 15 maggio chi proviene da Stati membri dell’Unione Europea, Regno Unito e Israele non sarà più obbligato a sottoporsi a quarantena e potrà entrare in Italia se dimostra di essere risultato negativo al tampone o di essersi vaccinato o guariti dalla malattia da nuovo coronavirus (Covid-19) nei sei mesi precedenti lo spostamento. L’obbligo invece sarà eliminato anche per chi entra in Italia dagli Stati Uniti a partire da metà giugno.
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