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Home » Cronaca

Chiara Ferragni commenta il caso della maestra vittima di revenge porn. “Le donne nemiche delle donne”

 

Chiara Ferragni: “Le donne invece di aiutarsi a vicenda si danno giudizi”

Chiara Ferragni, una delle influencer più seguite e conosciute al mondo, è scesa in campo per affrontare un altro tema delicato della nostra società: la posizione della donna nel 2020. La Ferragni in genere dice sempre ciò che pensa (con parole proprie o condividendo quelle degli altri) e questa volta, con tanto di appunti alla mano, ha voluto parlare a cuore aperto ai suoi follower (quasi 22 milioni), alla luce dei recenti fatti di cronaca (da Genovese al caso di revenge porn che ha coinvolto una maestra d’asilo).

“Il problema è che la nostra società è ancora molto maschilista e patriarcale in cui le donne vengono giudicate in maniera differente, un giudizio che non deriva soltanto dagli uomini ma anche dalle donne stesse, che sono sempre pronte ad accusarsi a vicenda”, ha iniziato la Ferragni, soffermandosi poi sul ruolo dei media. “Un peso molto importante è dato anche dai media, che danno speso le notizie nel modo più sbagliato possibile creando già delle opinioni e dei giudizi nelle persone che leggeranno quelle notizie”.

E qui tira in ballo SpaghettiPolitics, già citata altre volte nelle sue storie. “Faceva notare come in tantissimi fatti di cronaca che coinvolgono donne – si parla di violenze, minacci, femminicidi – si cerca di dare sempre delle false scuse al comportamento maschile, si citano dettagli della relazione che dovrebbero essere ininfluenti (si dice che l’uomo in questione era geloso, che la donna lo tradiva), dettagli ininfluenti per il reato commesso e le parole usate dai media ci portano a pensare che la donna in questione abbia qualche colpa di quello che è successo. La violenza passa in secondo piano ed è in parte giustificata. Quante volte è successo? Adesso con Genovese o di uomini che hanno ammazzato la propria famiglia (uno dei reati più brutti che si possono commettere)”.

La Ferragni parla di “victim blaming”, un fenomeno “super diffuso dai media, dagli uomini e anche dalle donne. Invece di aiutarsi a vicenda si danno giudizi. Frasi tipiche: ‘Com’eri vestita? Eri ubriaca’. Questo è sbagliatissimo”. “Voi non avete idea delle centinaia di messaggi di ragazze come me che non hanno mai avuto il coraggio di denunciare uno stupro perché avevano paura del giudizio delle persone e perché in primis anche loro si sentivano colpevoli di quello che era successo loro perché magari erano ubriache o perché avevano indossato una gonna corta o perché erano tornate da sole. Sono situazioni assurde, hanno subito violenze e hanno avuto la paura di denunciare per questo motivo, per come la società può vederle?”.

E ancora l’influencer parla di slut-shaming, di revenge porn (“è un reato al 100%”), di double standard: “Spesso vengono visti come atti di goliardia del sesso maschile, quindi spesso anche giustificati. Nella nostra società, nel 2020, rende ancora più difficile denunciare, il problema di non essere prese sul serio per le vittime che subiscono violenze di qualsiasi genere”, specifica la Ferragni.

La moglie di Fedez va al nocciolo della questione: “Questi problemi non sono problemi soltanto degli uomini, ma soprattutto femminili, perché tanti di questi commenti sono fatti da donne, donne che giudicano altre donne. In questo momento storico, questo deve cambiare, dobbiamo sostenerci a vicenda perché solo unite possiamo cambiare le cose per noi stesse e per le future generazioni. Siamo pronte a puntare il dito, questo non va bene, è il momento di incazzarsi per queste cose, prendere posizione, dire la propria, di cercare alleati tra noi donne e tra gli uomini che la pensano come noi”. L’influencer conclude lanciando un invito: “Questa è una battaglia che dobbiamo vivere e combattere tutti insieme”.

Leggi anche:

1. Chiara Ferragni interviene sul caso Alberto Genovese / 2. Chiara Ferragni si racconta in tv: “Mi facevo un sacco di domande: forse non sono abbastanza brava. Ora mi guardo e mi accetto. I social? All’odio non si risponde con l’odio”

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