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Home » Cronaca

“Tu sali davanti o non entri nel taxi”: Aboubakar Soumahoro vittima di razzismo a Roma

Immagine di copertina
Il sindacalista italo-ivoriano Aboubakar Soumahoro

La denuncia del sindacalista italo-ivoriano

Sali davanti o non entri nel taxi: Aboubakar Soumahoro vittima di razzismo

“Tu sali davanti o non puoi salire sul mio taxi”. Sono queste le parole che Aboubakar Soumahoro, il sindacalista italo-ivoriano, si è sentito rivolgere da un tassista a Roma. Il tassista, di fronte al diniego di Aboubakar Soumahoro di salire davanti, si è rifiutato di farlo entrare nel suo veicolo e portarlo a destinazione. La denuncia arriva direttamente da Soumahoro sui social.

“Mentre mi allontanavo, scioccato ed incredulo, ho notato che l’autista faceva accomodare due passeggeri nel medesimo taxi e sul sedile posteriore dove mi era stato negato l’accesso pochi minuti prima”, prosegue. Quindi, è tornato indietro: “Dinnanzi a questa differenza di trattamento, sono tornato indietro e ho fatto notare al tassista questa ingiustizia”.

Aboubakar Soumahoro ha raccontato questa storia per farne un esempio. “Questi atteggiamenti differenziati e discriminatori devono esser stigmatizzati con forza. Sono certo che quest’autista rappresenta la minoranza di migliaia di tassisti che lavorano faticosamente e quotidianamente con professionalità”, dice. E infine annuncia che “una segnalazione sarà fatta agli organi competenti”.

Dal momento della pubblicazione dei post, Aboubakar Soumahoro ha ricevuto numerose manifestazioni di solidarietà, da parte di amici e sostenitori. E oggi, a quasi 24 ore dall’episodio di razzismo di cui è stato vittima, ha ringraziato su Facebook. “Ringrazio di cuore ognuno di vuoi per le numerose manifestazioni di solidarietà e per le molteplici espressioni di condanna”, ha scritto.

“Continuiamo ad unire le nostre forse per proteggere l’unica razza esistente, ovvero quella umana, da ogni forma di disumanità. L’ingiustizia, da qualsiasi parte provenga e in qualsiasi forma si manifesti, non va mai banalizzato ma va sempre stigmatizzato. #RESTIAMOUMANI”.

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